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Bellavista: quartiere residenziale o autodromo?
Attualità

Bellavista: quartiere residenziale o autodromo?

Qualcuno lo ha goliardicamente ribattezzato “autodromo Bellavista” ma c’è ben poco da ridere se si abita nel nuovo quartiere sorto fra il cimitero comunale e la clinica Sant’Anna, zona ovest di Asti. Un insediamento residenziale di prestigio, che in pochi anni si è trasformato in una vera e propria cittadella abitata da famiglie

Qualcuno lo ha goliardicamente ribattezzato “autodromo Bellavista” ma c’è ben poco da ridere se si abita nel nuovo quartiere sorto fra il cimitero comunale e la clinica Sant’Anna, zona ovest di Asti. Un insediamento residenziale di prestigio, che in pochi anni si è trasformato in una vera e propria cittadella abitata da famiglie che hanno pagato somme ingenti di oneri di urbanizzazione. E adesso chiedono qualcosa indietro al Comune.
Intanto la sicurezza. Venerdì scorso l’auto di un fornitore ha perso il controllo ed è finita contro un palo che segnalava la fermata dell’autobus.

«Meno male che non c’era nessuno in quel momento alla fermata, altrimenti sarebbe stata una sciagura» il commento di alcuni residenti su Facebook. Gli stessi che hanno costituito un “comitato di quartiere virtuale” attraverso un gruppo su Facebook con il quale portano avanti le richieste all’amministrazione. E con il quale tengono anche il conto degli incidenti, delle auto che sfrecciano a tutta velocità e delle paline buttate a terra in quel tratto di strada. Quello di venerdì è il secondo episodio in pochi mesi. Ad essere messa sotto accusa è, più in generale, la sicurezza viabile del quartiere, particolarmente trafficato per la presenza della clinica Sant’Anna. I residenti hanno più volte sottolineato come sia pericoloso e poco segnalato l’ingresso al quartiere, dalla strada per Revignano, a destra subito dopo il ponte sulla ferrovia. Non tanto in direzione di entrata di via Gallo, ma soprattutto in direzione di uscita per immettersi sulla provinciale.

Con una modifica all’incrocio e la realizzazione di ampi marciapiedi fino al cimitero comunale, sarebbe maggiormente salvaguardata la sicurezza dei pedoni e dei tanti bambini che abitano il quartiere e che non hanno un parco, nonostante fosse stato assicurato dall’amministrazione che aveva riservato un’area a tale scopo. Un gruppo di residenti si era anche offerto di realizzarlo autonomamente e di manutenerlo, ma non è mai stato loro concesso. «Siamo dimenticati dai politici nonostante la presenza dei tanti residenti e dei tanti soldi che abbiamo versato come oneri di urbanizzazione».

Daniela Peira

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