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Attualità

Beppe Vitagliano ci racconta gli States al tempo del Covid-19

Il “boss” della pizza: “Grande solidarietà, a Crestview per ora nessun caso”

Beppe Vitagliano ci racconta gli States al tempo del Covid-19

 

L’Italia nel cuore, la Florida come presente, portando avanti una tradizione di famiglia lunga piu di 60 anni.
Giuseppe Vitagliano vive gli Stati Uniti d’America attraverso i sapori e i colori della Campania, mantenendo vivissimi, attraverso i social, i rapporti con la “sua” Asti. Gli storici clienti del mitico “Pic Nic” di via dell’Ospedale, la pizza pasqualina, prelibatezza creata dal padre Pasquale, che ha aperto la location in centro città assieme alla sua mamma, Rosa negli anni Sessanta, quel senso di familiarità e affetto che solo un uomo del sud sa esprimere appieno, anche a distanza. Dopo aver gestito due ristoranti a Santa Cruz, California, con profitto e soddisfazione, il suo presente è a Crestview, Florida, cittadina a 800 km da Miami. Il “Vitaliano Pizza Pasta & More” è luogo di culto per i trentamila abitanti della zona, anche al tempo del Covid-19. Un lavoro che sviluppa con passione, grazie alla tradizione dei pizzaioli di Tramonti, assieme alla moglie Daniela e accanto alla figlia Gaia, che parla correttamente italiano e inglese; un’avventura di cui fanno parte anche altri astigiani, come la famiglia Tortora, da alcuni mesi dipendenti del ristorante. «Ho scelto una realtà più piccola e tranquilla rispetto alla California. Una città che dista trenta minuti dalla spiaggia, sul Golfo del Messico, dove è un piacere fare il bagno – racconta Beppe – Avere un locale sul mare comporta costi esosi per le assicurazioni contro gli uragani, di circa quattromila dollari l’anno, vivendo un po’ distanti i rischi sono molto più contenuti».
Come si vive negli States l’incubo coronavirus? «Bisogna fare una distinzione in base alle zone – ammette Vitagliano – perché il contagio è molto sviluppato nelle metropoli, come New York e Los Angeles, molto meno nelle zone come le nostre. In Florida i contagiati sono vicini alle 30 mila unità ma, in base ai dati raccolti dal Dipartimento della Sanità dello Stato, non risultano esserci contagi a Crestview». «Il Governatore De Santis – prosegue l’imprenditore – sta svolgendo un ottimo lavoro, valutando con attenzione priorità quali la libertà personale e la corretta individuazione dei reali casi di virus». Il suo “Vitaliano Pizza Pasta & More”, solitamente aperto tutti i giorni a pranzo e cena, salvo la domenica, giorno di chiusura, attualmente svolge solo attività da asporto serale a causa del lock-down globale: «In questo periodo non possiamo tenere il locale aperto come abitualmente, ma la comunità locale si conferma molto sensibile verso i propri concittadini, venendo spesso ad acquistare cibo da asporto. Visto che a Crestview la situazione è decisamente più rosea rispetto a molte altre città mondiali, i clienti abitualmente acquistano le pizze e poi le mangiano seduti sul loro pick-up nel parcheggio del ristorante, in stile drive-in». Vitagliano sottolinea poi lo spirito di vicinanza dei suoi concittadini: «La nostra è una zona vicina a due basi militari, molto tranquilla e con tante famiglie di italiani appartenenti all’Esercito che spesso vengono a trovarci. Il sindaco JB Whitten passa personalmente a sincerarsi delle criticità degli imprenditori locali, fa sentire quasi quotidianamente il suo sostegno. Accanto a noi vive un giardiniere che per solidarietà ha deciso con la sua impresa di provvedere ai lavori nei prati dei suoi vicini gratuitamente. Tanti piccoli gesti, insomma, per avvertire un po’ di serenità». In Italia si discute molto dell’apporto economico verso i lavoratori in periodi di crisi come questo, negli States il supporto del Governo si è fatto sentire a chiare lettere: «Trump ha stanziato cifre importanti per aiutare chi lavora e, soprattutto, chi paga le tasse. I nostri dipendenti in cassa integrazione hanno già ricevuto un assegno di 1200 dollari mensili, cui vanno ad aggiungersi 500 dollari per ogni figlio minorenne a carico. Nel nostro ristorante attualmente, vista la situazione, lavora una sola cameriera che
riesce però a ottenere uno stipendio sostanzioso grazie alle laute mance dei clienti». Stati Uniti nel presente, Italia sempre nel pensiero del “boss” della pizza pasqualina, che ricorda le ordinazioni più insolite ricevute in tanti anni di ristorazione dal popolo americano: «Ovviamente qui in America la mia pizza, per adeguarmi ai gusti statunitensi, è diversa rispetto a quella che preparavo ad Asti. Negli anni di richieste strane ne abbiamo ricevute, come del basilico nel vino, che è l’ottimo nettare di “Vinchio Vaglio Serra” peraltro, una lasagna dentro al calzone, salsa ranch sulla pizza. Cerchiamo comunque di accontentare sempre il cliente perché giustamente paga e deve rimanere soddisfatto per tornare. Non rinunciamo però ai prodotti dop e doc italiani, come burrata, soppressata, salsa di pomodoro e molte altre peculiarità nostrane». «La mia famiglia ed io – conclude Beppe – ricordiamo con grande affetto i nostri concittadini e clienti storici, sono certo che l’Italia tornerà a vivere e sorridere perché è il Paese più bello del mondo. Non vedo l’ora di preparare a tutti la mia pasqualina, una ricetta donatami da mio padre tanti anni fa, un prodotto tradizionale con sessant’anni di storia e amore per la cucina».

 

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Una risposta

  1. Ciao Beppe, hai scelto bene, dove sei ci sono ottime fondamenta.. qui no.

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