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Biblioteca: contratti di servizio triennali
Attualità

Biblioteca Faletti di Asti: un patrimonio di tutti che sopravvive, ma con molte difficoltà

Il Comune, che già un anno fa le aveva tagliato i fondi di 20.000 euro, dovrebbe invece coinvolgerla maggiormente in un piano strategico di valorizzazione della cultura locale

Biblioteca Astense: un patrimonio da mettere in sicurezza

Il taglio di 20.000 euro alla Biblioteca Astense è già stato operato per l’esercizio finanziario del 2019 e anche nel 2020 il Comune le riconoscerà “appena” 220.000 euro di sovvenzione. Una cifra importante rispetto all’ISRAT, ma il budget complessivo della biblioteca ammonta a circa 500.000 euro annui, soldi insufficienti per far fronte a tutte le necessità del caso. Anche se il Comune paga tutte le utenze e non chiede affitto per la sede di Palazzo del Collegio, la biblioteca è costretta fare i salti mortali per far quadrare i conti. La Regione contribuisce alla gestione finanziaria con erogazioni specifiche che il più delle volte si incassano con grande ritardo (si attendono ancora 57.000 euro riferiti al 2017), mentre il problema, come spiegato dalla direttrice Donatella Gnetti, è avere i soldi in cassa per le spese ordinarie.

Piccoli segnali dall’Art Bonus, ma serve molto di più

«A cominciare dagli stipendi dei sei impiegati e per contenere i costi abbiamo tagliato l’acquisto di libri penalizzando l’aggiornamento di specifiche sezioni». Va meglio sulla narrativa perché molti cittadini regalano quantità industriali di libri, anche recenti e, sebbene lentamente, c’è chi inizia a sfruttare l’Art Bonus per erogare alla biblioteca contributi su cui si matura un credito di imposta, pari al 65% dell’importo donato. Grandi mecenati privati neanche a parlarne, ma questo vale per la cultura locale a 360°. Ogni sovvenzione in più è ossigeno per le casse della Biblioteca Faletti, l’unica in Italia a organizzare un Festival Letterario come Passepartout e impegnata nell’allestimento del Premio Asti d’Appello che senza dubbio porta lustro alla città. Grazie a progetti come “Adotta uno scaffale” sono stati incamerati circa 140.000 euro (ce ne sono ancora una settantina da poter adottare a 500 euro l’uno), ma resta da intitolare la Sala delle Colonne, quella principale, disponibile per 60.000 euro.

Tessere gratis e premium

Dopo un periodo nel quale l’accesso alla biblioteca è stato a pagamento per tutti, ora è tornato gratuito con una tessera base, ma si può scegliere anche la formula “premium” a 10 euro che consente al titolare di accedere ai locali, al wi-fi e al prestito libri, per un massimo di tre volumi al mese, prenotare documenti al momento non disponibili, accedere ai servizi forniti da MLOL (Media Library on line) e in generale fruire a tutti gli altri servizi dell’Astense. Sembra strano, ma sono pochi coloro che leggono in biblioteca preferendo farlo a casa dopo il prestito dei libri.

Un luogo di studio e aggregazione

«Siamo diventati un luogo di aggregazione, – spiega la direttrice – i giovani vogliono stare qui e studiano insieme. I bambini leggono anche più di 100 libri all’anno, le donne sono più degli uomini che invece perdiamo dopo gli studi e ritroviamo quando diventano padri, o comunque tra 45 e 50 anni». La biblioteca sopravvive, ma nel 2022 perderà la sua storica guida quando la dott.ssa Gnetti lascerà il posto per andare in pensione. Prima di allora un ragionamento sull’Astense sarebbe utile farlo, magari convocando quegli Stati Generali della Cultura astigiana che di tanto in tanto fanno capolino, senza mai concretizzarsi. Il valore della biblioteca è un dato di fatto, ma ha bisogno di garanzie nel lungo periodo per poter svolgere il suo ruolo di faro della cultura locale. E magari di essere maggiormente coinvolta nelle scelte strategiche che riguardano la città.

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