Cerca
Close this search box.
Bilancio: intervista all'assessore Renato Berzano
Attualità

Bilancio: «Dall’opposizione non sono arrivate proposte concrete»

Renato Berzano rimanda al mittente le critiche: «Nessuno di loro ha parlato di coperture o progetti fattibili»

Asti: l’assessore al bilancio replica alle accuse della minoranza

L’assessore al bilancio Renato Berzano rimanda al mittente le numerose critiche mosse dai consiglieri di minoranza e lo fa tornando a parlare del documento finanziario 2020 approvato nei giorni scorsi in Consiglio comunale. «Dobbiamo uscire da questa polemica sterile sul fatto che non avremmo una visione – spiega Berzano – anche perché abbiamo scritto un bilancio sulla base degli elementi che abbiamo in mano e il mio compito non è favoleggiare o lavorare di fantasia, ma preparare un documento finanziario che sia credibile e sostenibile. Mi accusano di essere un “ragioniere”, un contabile, ma non mi offendono perché sono qui per far sì che i conti del Comune siano a posto dal momento che stiamo parlando di soldi pubblici».

Il bilancio di previsione 2020 ammonta a 136 milioni di euro, ma che si riducono a 106 milioni per cassa. Sono previsti circa 17 milioni per l’anticipazione di tesoreria, «ma non intendiamo usarli – precisa l’assessore – anche perché sono soldi che, se usati, devono essere restituiti. Avremmo potuto stupire tutti con effetti speciali sbalorditivi, ma abbiamo preferito operare come il buon padre di famiglia e mi meraviglio che i consiglieri di minoranza non apprezzino questa nostra attenzione nell’uso dei soldi degli astigiani».

Le spese “blindate”

Il bilancio da 106 milioni di euro è comunque molto blindato per via dei costi fissi che gravano sul Comune indipendentemente dalle amministrazioni che lo governano: «Abbiamo 61,5 milioni in parte corrente e 36 in parte capitale – precisa Berzano – Sulla parte corrente gravano 20 milioni per il personale, 17 per l’igiene urbana tra Asp, Gaia e CBRA e 3,8 milioni per la restituzione di vecchi prestiti». Berzano non nasconde la propria soddisfazione per aver diminuito, un po’ alla volta, l’indebitamento del Comune passato da 27,2 milioni circa ai 20,6 milioni previsti per il 2022: «Si tratta di 7 milioni in meno che andranno ad incrementare il bilancio di parte corrente. Sempre nell’ottica di tenere i conti in ordine – aggiunge – abbiamo inserito a bilancio, in parte corrente, meno coperture tramite gli oneri di urbanizzazione che scendono a 950.000 euro». Berzano si riferisce all’abitudine, di molti Comuni, di inserire quanto incassato dagli oneri di urbanizzazione nel bilancio in parte corrente per dare respiro ai conti. Pratica già “censurata” dalla Corte dei Conti che ha invitato più volte il Comune di Asti a invertire la tendenza. «Asti incassa mediamente 2,2 milioni di euro dagli oneri – replica l’assessore – ma se nel 2014 furono inseriti a bilancio, in parte corrente, 1,4 milioni, oggi siamo scesi e continueremo a farlo. Poi nei bilanci passati c’era un abbondante utilizzo dell’avanzo di amministrazione, invece noi abbiamo azzerato questa voce».

«Criticano, ma perché non mi dicono dove trovare i soldi?»

Magari ai cittadini “laici”, che non fanno i conti del ragioniere, queste scelte potrebbero lasciare indifferenti e da qui le critiche sul fatto che ad Asti non si organizzi un Capodanno da milioni di euro o non si creino eventi natalizi come a Govone. «Però i consiglieri comunali dovrebbero conoscere il bilancio – aggiunge Berzano – e da parte della minoranza non c’è stata una sola proposta fattibile su come integrare le voci, ad esempio nel caso dell’ISRAT, andando a recuperare i soldi da altre parti. E’ facile dire che dovevamo investire più soldi in questo o quel settore – incalza l’assessore – ma perché non mi hanno detto dove prenderli? Se l’avessero fatto, con proposte sostenibili, li avrei anche ringraziati».

I casi ISRAT ed ex Chiesa del Gesù

Sul caso dell’ISRAT l’assessore al bilancio difende le scelte operate: «Ci siamo fermati due ore e mezza a parlare di ISRAT e, pur apprezzando il lavoro fatto dall’Istituto, contro cui non abbiamo nulla, non condividiamo che lo stesso preveda per Statuto il pagamento degli stipendi. Si tratta di un fatto atipico. Su Vino e Cultura è stato contestato di non aver previsto i soldi per l’ex Chiesa del Gesù, ma anche in questo caso la posizione della minoranza è abbastanza pretestuosa. L’ex Chiesa del Gesù, che non appartiene al Comune, ma all’ATC, era stata inserita tra gli interventi del progetto “Vino e Cultura” come “sub priorità” e ora, passando alla fase operativa, abbiamo saputo che gli interventi strutturali principali, a Palazzo Ottolenghi e a Palazzo Civico, richiedono costi maggiori dello stimato. I lavori finanziati dal bando rischiano di creare problemi strutturali ai piani più bassi degli edifici e poiché non possiamo fermare “Vino e Cultura”, investiamo circa 2 milioni di euro per fare i lavori di consolidamento necessari. Tutto qui».

Scendono le tariffe delle mense scolastiche

Berzano annuncia la diminuzione della tariffa delle mense delle scuole, ma a partire dal prossimo anno scolastico. «Ci contestano di aver riportato le tariffe com’erano prima degli aumenti – replica l’assessore – ma veramente abbiamo mantenuto la promessa fatta dopo la gara per l’affidamento: bisognava abbassare l’impegno finanziario del Comune, ed è stato fatto, e con quanto risparmiato abbiamo diminuito le tariffe. Ora stiamo valutando come restituire i soldi in più alle famiglie astigiane prima dell’inizio del nuovo anno scolastico». I residenti nella ZTL dovranno invece pagare di meno per parcheggiare l’auto in strada (100 euro l’abbonamento annuale per una vettura), mentre il costo della TARI diminuirà mediamente dell’1%.

«Invece, il gruppo di maggioranza della Lista Rasero – conclude l’assessore – ha chiesto di votare un emendamento con il quale si stanziano 5.000 euro per favorire la riapertura dei negozi sfitti. L’idea è applicare agli immobili sfitti le aliquote agevolate ai fini IMU previste dalle abitazioni a canone agevolato con lo scopo di favorirne la riapertura. I proprietari avranno un’agevolazione IMU se riconosceranno il canone di affitto calmierato e il Comune riconoscerà loro una fidejussione per pagare eventuali mensilità non versate dal locatario».

Condividi:

Facebook
Twitter
WhatsApp

Le principali notizie di Asti e provincia direttamente su WhatsApp. Iscriviti al canale gratuito de La Nuova Provincia cliccando sul seguente link

Scopri inoltre:

Edizione digitale