Cerca
Close this search box.
Bilancio: intervista all'assessore Renato Berzano
Attualità

Bilancio: intervista all’assessore Renato Berzano

L’assessore: «Tanti vincoli di spesa, ma gli oneri di urbanizzazione non sono la cura»

Con l’intervista di oggi terminano gli incontri di presentazione dei nuovi assessori della giunta Rasero. Nei numeri passati abbiamo ascoltato i tanti progetti che i neo delegati vorrebbero mettere in pista per rilanciare Asti, ognuno nel proprio settore, ma è Renato Berzano, assessore al bilancio e al personale, che potrà aiutarli a realizzarli trovando i fondi necessari. Impresa tutt’altro che semplice, data la situazione contabile del Comune di Asti che, come emerso pochi giorni fa, vanta circa 24 milioni di euro di crediti da incassare, molti dei quali a rischio di diventare inesigibili. Un pericolo che l’assessore Berzano farà di tutto per evitare.

Qual è lo stato di salute dei conti?

Il Comune di Asti non è malato, ma non è neanche in ottima salute. Ha una serie di situazioni vincolate che ne condizionano l’operatività perché nel corso degli anni sono stati presi degli impegni e ora, questi impegni, bloccano molte risorse.

E’ vero che stiamo parlando di circa il 70% dei fondi disponibili?

Sì, più o meno quella è la cifra vincolata perché, solo di personale, il Comune spende circa 21 milioni di euro, per Asp, Gaia e partecipate circa 20 milioni, di rimborso dei mutui circa 3 milioni, cui si aggiunge circa 1 milione di interessi. Poi ci sono altre voci di spesa.

Quando non si può spendere più di tanto, occorre darsi delle priorità. Quali sono le vostre?

Di certo dobbiamo dare maggiore attenzione alla pulizia e alla manutenzione della città, alla sicurezza e agli interventi che migliorino il vivere comune. Non nego che una situazione di tale rigidità sui conti mi ha un po’ sorpreso, anche perché speravamo che si potesse avere un bilancio un po’ più flessibile. Attenzione, non mi lamento tanto dei vincoli imposti dal governo centrale, ma di certo ci sono state scelte precedenti alla nostra amministrazione che hanno inchiodato il bilancio. Non voglio criticare chi c’era prima, ma il problema si pone quando è molto difficile creare risorse sulla parte corrente.

La precedente amministrazione ha cercato di realizzare progetti con gli oneri di urbanizzazione, ma anche affidando direttamente ai privati alcuni lavori, ad esempio l’installazione di una parte del nuovo sistema di videosorveglianza della città. Anche voi seguirete questa strada?

In tutta onestà non amo molto questo genere di soluzione, preferisco che il Comune incassi gli oneri di urbanizzazione e decida dove e come impiegarli. Quando vengono fatti questi interventi si corre il rischio che si realizzino soprattutto nell’interesse del soggetto che fa l’investimento. In ogni caso è sbagliato pensare che la mancanza di soldi possa sempre essere risolta con gli oneri di urbanizzazione. Noi, ad esempio, abbiamo detto no all’Agrivillage che avrebbe portato milioni di euro di oneri, ma probabilmente creato altri problemi con cui avremmo dovuto fare i conti più avanti.

Certo che con 24 milioni di crediti da incassare, il Comune si trova davvero in una situazione non facile. Al nostro giornale lei ha dichiarato che la musica cambierà e che nessuno può pensare di essere esente dal pagare le tasse locali. Conferma di voler condurre un’azione di recupero seria e duratura?

Far pagare le tasse a tutti non è soltanto una questione di buon senso, ma anche di equità e giustizia. Il Legislatore, a suo tempo, aveva azzeccato in pieno un paragone che dobbiamo tenere sempre presente, quello del buon padre di famiglia. Il Comune dev’essere come il buon padre di famiglia che pensa al bene delle persone che amministra. Ma, al di là di questo, è anche un discorso di necessità perché parliamo di cifre importanti.

Secondo lei è normale essere arrivati a questo punto? Possibile che non ci fosse modo di arginare questa emorragia?

Non credo che ci sia stata malafede da parte di chi avrebbe dovuto riscuotere questi crediti, ma forse c’è stata una sottovalutazione del problema. In un periodo di vacche grasse potrebbe essere stata meno sentita l’esigenza di recuperare i crediti del Comune. Noi non vogliamo dare per persi quei soldi e stiamo valutando una serie di azioni che dovrebbero aiutarci a incassarli. La prima è con Equitalia, poi c’è anche l’ipotesi del recupero coattivo interno al Comune. Si tratta di una strada non semplice, né agevole, perché si dovrebbe costruire il servizio da zero anche come sistemi informatici. Milano e Bologna già fanno così, hanno un servizio di riscossione interna. Io sono più propenso a lasciare il servizio a professionisti che fanno quello di mestiere, mentre il Comune deve mettere in campo più controlli. Ad oggi Equitalia ha messo a ruolo le cartelle del 2013, quindi sono un bel po’ indietro con i crediti e nel frattempo le dinamiche sono cambiate, magari il debitore è andato via, etc.

E’ vero, ma 9 milioni di euro di multe non pagate sono una bella cifra e fanno arrabbiare i cittadini onesti che pagano, quando sbagliano, non credendo di essere più furbi degli altri. Che genere di sanzioni sono?

So che una buona parte delle multe riguardano gli accessi non autorizzati nella Ztl.

Di conseguenza Asti ha una grande necessità di puntare all’Europa per ottenere finanziamenti destinati a progetti specifici.

I fondi europei sono l’unica strada per rilanciare il Paese e anche per quanto riguarda Asti guardiamo con interesse all’Europa. Con il sindaco si pensava di affidarci a qualche struttura esterna, specializzata nel settore dei bandi europei, che guadagna sull’importo erogato. Quando si parla di bandi europei è necessario attivare una progettazione adeguata ai tempi degli stessi perché, di solito, quando si viene a conoscenza di un bando si rischia di arrivare in ritardo se bisogna mettersi a creare un progetto da zero.

Nell’attesa dei soldi europei, se e quando arriveranno, le tocca tagliare qua e là sul prossimo bilancio di previsione

Ho già parlato con i dirigenti per cercare di capire dove ridurre le spese, ma purtroppo quasi nessuno riesce a risparmiare.

Secondo lei i cittadini dove vorrebbero che fossero maggiormente investiti i loro soldi?

Sono sicuro che vorrebbero vederli investiti nella sicurezza e per rendere la città più vivibile sotto diversi punti di vista.

Riccardo Santagati

Condividi:

Facebook
Twitter
WhatsApp

Le principali notizie di Asti e provincia direttamente su WhatsApp. Iscriviti al canale gratuito de La Nuova Provincia cliccando sul seguente link

Edizione digitale