Si sono nascosti, poi si sono vestiti, hanno spinto le porte antipanico, hanno attraversato il cortile, si sono arrampicati sulla recinzione, lhanno scavalcata e, mano nella mano, si sono
Si sono nascosti, poi si sono vestiti, hanno spinto le porte antipanico, hanno attraversato il cortile, si sono arrampicati sulla recinzione, lhanno scavalcata e, mano nella mano, si sono allontanati dallasilo: protagonisti dellincredibile fuga due bambini, un maschietto e una femminuccia di 4 e 5 anni ripescati da un passante e riportati a scuola. E accaduto venerdì scorso alla scuola materna Agazzi di via SantEvasio. La madre di uno dei bambini sfuggiti alla sorveglianza delle maestre dice che, con laltra famiglia, stanno valutando lipotesi di sporgere denuncia per omessa custodia dei piccoli. A parlare di fatto grave e preoccupante, che fortunatamente si è concluso senza che succedesse nulla di male ai bambini, è lo stesso Renato Demaria, dirigente del III Circolo didattico da cui dipende la scuola dell'infanzia "Agazzi".
«Premesso che non voglio assolutamente minimizzare la vicenda ? afferma ? ritengo utile sottolineare alcuni elementi utili a comprendere la complessità dei fatti. In primo luogo ricordo che la maestra incaricata di sorvegliare i due bambini si è subito allarmata. Infatti i piccoli sono usciti, senza che lei li vedesse a colpo d'occhio, mentre si stavano formando i gruppi di lavoro. Quindi quando è successo la maestra, insieme alla collega, stava svolgendo regolarmente la sua attività, e non appena sono state accertate le due assenze ha pensato che i bimbi fossero andati in un'altra aula o in qualche altro locale della scuola. Ha quindi cominciato a cercarli nei vari anfratti dell'edificio, dopodiché ha controllato l'area verde della scuola e, non trovandoli, è uscita fuori. Anche perché, in effetti, è difficile pensare che due bambini così piccoli concepiscano l'idea di scappare. E ad avvalorare questa tesi – ovvero che la probabilità che si verifichi una fuga da una scuola è molto bassa – mi viene incontro la statistica: in 20 anni da dirigente scolastico, in un circolo che conta 1.200 alunni tra scuole materne ed elementari, non era mai successo prima».
In secondo luogo Demaria ricorda il modo in cui sono concepiti gli spazi scolastici. «Sono luoghi aperti per definizione. A ben pensarci, i bambini potrebbero fuggire da qualsiasi scuola, dato non sono edifici predisposti ad impedire la fuga. Non foss'altro perché le scuole sono dotate di porte antipanico, che non vanno mai chiuse perché garantiscono la salvezza in caso di incendio, come peraltro ci impone la legge. Se ora il personale scolastico deve confrontarsi con un nuovo pericolo, quello della fuga degli alunni, allora cambiano tutti i presupposti e gli edifici scolastici vanno concepiti in un'altra maniera». E aumentare i controlli, magari attraverso l'impiego dei collaboratori scolastici?
«Alla materna "Agazzi" abbiamo due bidelli – afferma il dirigente – ma non hanno la funzione di piantonare le porte, quanto di pulire gli ambienti e collaborare con le maestre nel prestare al meglio l'attenzione verso le esigenze pratiche dei bambini». E attivare un allarme acustico alle porte, come suggerito dalla mamma di uno dei due bambini usciti dalla scuola? «Ora che è capitato il fatto ? – conclude -? possiamo lasciarci andare a ipotesi e soluzioni di vario tipo. Certo, posso provare a chiedere al Comune di intervenire in questo senso. Ma sinceramente quella di inserire un allarme non mi sembra una grande idea, in quanto le porte vengono aperte e chiuse varie volte nel corso della giornata e il disturbo diventerebbe insopportabile».
Elisa Ferrando