«Non ho nulla di personale contro il sindaco, ma questo tipo di interruzione, per un atleta di qualsiasi livello, potrebbe essere fatale. Per un ragazzino che si sta preparando per i campionati italiani di nuoto, interrompere così l’attività è traumatizzante, specie nell’adolescenza». Fabrizio Bittner, presidente della Federazione Italiana Pentathlon Moderno e Responsabile del Dipartimento Sport di Forza Italia, interviene sulla chiusura della piscina comunale, prevista fino a settembre, dopo il parziale crollo del controsoffitto. Bittner è stato anche protagonista, su Facebook, di un vivace scambio di battute con il sindaco Maurizio Rasero quando ha osservato che «persino Nibionno, Comune di cui non sapevo l’esistenza, 3.668 anime, ha una piscina con un tetto… traete le vostre conclusioni». Parole alle quali il sindaco ha risposto con un «fortunati perché non hanno avuto te fra i gestori della piscina» ottenendo la pronta replica di Bittner: «Ma nemmeno te come sindaco».
Bittner ha sollevato una grande questione: la mancanza di adeguate strutture sportive in città, come un nuovo Palazzetto dello Sport o una seconda piscina. «Nel 1999, Giunta Florio, trascorsi quasi una notte in assessorato per fare un progetto di un Palazzetto con la piscina, finanziato dalla Regione con i residui di Italia ‘90, 10 miliardi di lire, da realizzare vicino all’attuale Borgo. Sono passati 25 anni – ricorda Bittner – e c’è una delibera della Corte dei Conti, datata 2018, che “invita l’amministrazione ad attivarsi con immediatezza per assicurare la ripresa della progettazione e l’esecuzione delle opere relative al Palazzetto dello Sport”. Abbiamo la Corte dei Conti che invita il Comune a spendere perché non aveva speso i soldi che sono ancora lì e che adesso verranno investiti nella palestra di quartiere in piazza d’Armi».
Per Bittner la questione è chiara: Asti non dispone di strutture tali da poter far crescere le squadre nei campionati più importanti e la costruzione di ulteriori “palestre” può dare fiato alle associazioni sportive in cerca di luoghi dove allenarsi, ma non può sostituire la mancanza del Palazzetto “mancato” o di una seconda piscina la quale, dopo la chiusura del complesso di via Gerbi, avrebbe evitato agli atleti di salvare la stagione rivolgendosi, in emergenza, alle piscine di Nizza, Alba o Canale. «Colleghiamo tutto questo al fatto che siamo la 93° provincia per l’indice di sportività in Italia, dove il capoluogo dovrebbe tirare anche se siamo l’ultima provincia del nord – aggiunge Bittner – Forse uno dei pochi sport che funziona in questa città è il Pentathlon Moderno perché Alice Sotero ha fatto tre Olimpiadi e dietro di lei c’è un movimento che è in grado di generare altri talenti dello stesso livello. Però negli sport di squadra la situazione è drammatica perché siamo al 107° posto nel Report de Il Sole 24 Ore».
Bittner riconosce, però, che l’offerta per l’attività giovanile di base c’è e che la facoltà di Scienze Motorie ad Astiss garantisce un 3° posto nella formazione, ma non è abbastanza. «Se nel 2000 avessimo fatto il Palazzetto con una piscina, oggi l’impianto di via Gerbi chiudeva per un incidente sacrosanto, perché quella struttura ha 50 anni, ma ci sarebbe stata un’altra piscina al servizio della città che invece non c’è. Se Alice Sotero avesse dovuto preparare l’Olimpiade di Parigi sarebbe stata rovinata. Il nuoto è uno sport che devi praticare tutti i giorni, non come il calcio che ti alleni tre volte alla settimana e va bene uguale. Una città con 70.000 abitanti dovrebbe avere un’altra piscina».
La stessa Alice Sotero evidenzia il disagio di quello che sta avvenendo ad Asti. «È una situazione spiacevole anche se in questo momento non sono in piena attività, quindi la prendo sul leggero. Ma penso alle persone che lavorano in piscina e che spero possano continuare a farlo in altre strutture del Csr. Confido che i lavori si facciano rapidamente e che si apra la piscina scoperta nel più breve tempo possibile, – continua Sotero – ma anche che i ragazzi siano spronati a continuare l’attività sapendo che tra maggio e giugno ci sarà la possibilità di usare la piscina scoperta».
Intanto i problemi per le società ci sono e sono parecchi, come spiega il presidente dello Junior Pentathlon (120 tesserati), Luigi Giardullo. «Noi siamo stati fortunati che a Canale abbiamo trovato liberi gli spazi orari che usavamo ad Asti, altrimenti avremmo dovuto prendere quello che ci davano con tutte le difficoltà del caso. Da 40 anni io e Fabrizio diciamo che siamo circondati da amministratori che hanno avuto scarsa attenzione verso il mondo sportivo, senza una visione. Non come a Casale dove hanno costruito un nuovo impianto con un’amministrazione lungimirante, che ha visto al di là dei propri cinque anni di mandato».
[nella foto Luigi Giardullo, Fabrizio Bittner e Alice Sotero]