Lo stato di degrado e abbandono della parte fatiscente dell’ex Casermone, a pochi passi dal Tribunale e davanti all’ex palestra Muti (che presto diventerà un polo culturale), è evidente. Lo sanno bene i residenti che ci segnalano
Lo stato di degrado e abbandono della parte fatiscente dell’ex Casermone, a pochi passi dal Tribunale e davanti all’ex palestra Muti (che presto diventerà un polo culturale), è evidente. Lo sanno bene i residenti che ci segnalano alcuni pericoli dovuti alla facilità con cui è possibile entrare nel complesso: ignoti, infatti, hanno abbattuto parte delle recinzioni che dividono il parcheggio – a servizio del Palazzo di Giustizia – dall’edificio. Bottiglie di birra, resti di cibo, sigarette sono alcune tracce dei bivacchi notturni che avvengono nell’area, infestata da alta vegetazione e quindi potenzialmente pericolosa per chiunque si avvicini, soprattutto di notte.
Alcuni, in zona, avrebbero visto gruppi di giovani passare diverse ore al di là della recinzione, ormai abbattuta con le lamiere che presentano segni di forzatura. «E’ un problema, ma soprattutto un pericolo per chi si avventura sotto l’ex Casermone – raccontano persone incontrate sul posto pochi giorni fa – Probabilmente, di notte, qualche senza tetto o tossicodipendente viene qui per passare il tempo, ma l’area è pericolosa e dovrebbe essere trincerata a dovere e controllata, magari con delle telecamere».
Il fatto che si tratti del sito vicino al Tribunale, quindi molto pattugliato, rende il degrado dell’ex Casermone ancora più difficile da comprendere. «C’è poi il problema della vegetazione infestante – aggiungono i cittadini – Se qualcuno, anche per distrazione, magari perché ubriaco, gettasse tra le sterpaglie una sigaretta, il rischio di innescare un incendio sarebbe molto alto». Meno di un anno fa la Giunta comunale aveva approvato una Variante al Piano regolatore per il completamento e la sistemazione del complesso e delle aree adiacenti.
A ridosso dell’immobile si trova il liceo Monti, uno tra i più frequentati della città, motivo per cui trincerare l’area degradata, anche per ragioni di sicurezza degli studenti, dovrebbe rappresentare una priorità in attesa che il recupero dell’edificio venga finalmente completato.
r.s.