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Loretta Bologna
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Bologna: «Puntiamo a prolungare gli orari dei nidi e lavoreremo per far crescere l’Università»

L’assessore, riconfermato nella giunta “Rasero bis”, ma con nuove deleghe, spiega le priorità a partire dal PNRR

La giunta “Rasero bis” ha accolto più della metà di nuovi assessori che non avevano mai avuto un ruolo nell’esecutivo di Asti. Ci sono anche diverse conferme, come nel caso di Loretta Bologna (Forza Italia/Con Asti nel Cuore) che resta in giunta, ma con nuove deleghe. L’assessore Bologna si occuperà di Istruzione, Asili nido, Università, del Coordinamento dei Fondi Europei, dell’attuazione del PNRR e di Coesione territoriale.

Nuove deleghe, alcune delle quali strategiche per reperire fondi indispensabili per realizzare il programma di Rasero e i progetti del PNRR. Per quanto riguarda l’Istruzione è un ritorno a casa essendo lei partita da questo settore cinque anni fa. È soddisfatta?

Avevo iniziato dall’Istruzione e per me è un vero piacere tornarci dal momento che, anni fa, avevo già lavorato qui e in particolare alla riforma delle mense che possiamo ancora migliorare. Un altro importante settore da potenziare è quello degli asili nido e qui stiamo già valutando di poter inserire cinque persone, a tempo determinato, per riuscire a garantire ai genitori un prolungamento di orari dalle 17 alle 18,30. Inoltre ci saranno dei fondi destinati dal Ministero e dalla Regione per la manutenzione straordinaria di alcuni nidi.

Durante la campagna elettorale si è aperto un dibattito, piuttosto acceso, sul nostro polo universitario che mette insieme corsi e servizi erogati da terzi. Per farla crescere e trasformarla in un’Università “vera e propria” che strada bisognerà percorrere?

Il Comune in Astiss è parte attiva perché è all’interno del CdA. Ad oggi abbiamo riqualificato la palestra, poi c’è un progetto sulla palazzina prospiciente corso Alfieri che dovrebbe riguardare l’ospitalità degli studenti e alcuni uffici del comparto universitario. Noi possiamo dare l’indirizzo politico sull’Università che, secondo me, dev’essere un motore e un incubatore per formare i nostri ragazzi e dev’essere di alto livello. Bisogna puntare ad avere corsi su settori specifici dove la gente viene da noi apposta per poter frequentare. È però un processo che ha bisogno di almeno una decina d’anni affinché l’Università arrivi al 100% delle sue potenzialità.

Un’altra delega strategica che le è stata confermata è quella sui Fondi Europei cui si aggiunge quella all’attuazione del PNRR, sebbene con tempistiche più strette. La spaventa questo countdown che ha sulla testa?

Diciamo che in questi anni l’Ufficio ricerca finanziamenti, strategico per tutti i settori, è stato strutturato e dotato di personale molto qualificato, specializzato a lavorare su questo. Adesso sta a noi cogliere gli obiettivi del Piano di Ripresa e Resilienza. Sicuramente le figure occupate in questo ufficio sono già abituate a lavorare sui bandi e hanno frequentato corsi con il Politecnico di Torino, entrando in una rete di scambi e confronti con altre città, anche europee.

Il PNRR è molto incentrato sull’ambiente, ma come si sposa questa priorità con politiche ambientali locali che dovrebbero sostenerlo? Ad esempio l’estensione della ZTL dev’essere una priorità non più rinviabile.

Bisognerà effettuare scelte strategiche in tal senso come una nuova parte di pedonalizzazione della città o l’uso di nuovi mezzi pubblici “green” che la gente dovrà abituarsi a usare di più. Sull’ambiente dobbiamo però imparare ad avere una visione a 360 gradi, con un’opera di convincimento e persuasione. A casa nostra dobbiamo replicare ciò che facciamo all’estero da turisti.

La delega alla Coesione Territoriale è molto importante, ma i più non hanno idea di cosa significhi. Può spiegarlo in breve?

La Coesione Territoriale è una sinergia, di solito fatta tramite patti tra comuni, dove si individuano alcuni professionisti che lavorano su progetti europei che possono coinvolgere tutti i comuni di riferimento. Questo perché la Comunità Europea chiede che si ragioni su macro aree e quindi non possiamo lavorare solo guardando ad Asti città. Aree accomunate dal cibo, dal vino o da altri temi simili. L’Europa finanzia queste aree, ma solo se ci sono i Patti di Coesione Territoriale.

Lei ha lasciato la delega al Turismo, un settore che le è stato molto a cuore. Un tema “caldo”, ma spesso al centro di querelle. Vuole dare un suggerimento al nuovo assessore?

Non ho nulla da suggerire a Origlia, ma difenderò fino alla morte il fatto che sia stata creata questa nuova ATL con Alba. Se uno pensa che dopo due anni di pandemia, la scorsa estate avevamo già la città invasa dai turisti nei mesi di luglio e agosto è significativo. Se non avessimo fatto questa ATL difficilmente sarebbero tornati così tanti e in così poco tempo.

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