E' bufera nella maggioranza dopo la delibera di Giunta n. 98, datata 25 marzo, nella quale l'amministrazione ha approvato un accordo tra Comune, Consorzio ASTISS e associazione non
E' bufera nella maggioranza dopo la delibera di Giunta n. 98, datata 25 marzo, nella quale l'amministrazione ha approvato un accordo tra Comune, Consorzio ASTISS e associazione non riconosciuta "Albergo Etico" «per il recupero, il riuso e la gestione dell'edificio palazzina comando facente parte del complesso Caserma Colli di Felizzano». La Giunta ha intenzione di accelerare il recupero dell'immobile, all'interno del pregiato complesso storico vicino all'università, reperendo così nuovi spazi a servizio del campus per migliorare l'offerta didattica e organizzativa proposta da ASTISS. «Preso atto in tal senso – si legge nella delibera – della disponibilità espressa da "Albergo Etico" ad impegnarsi nella gestione di una nuova struttura ricettiva specializzata nell'accoglienza degli studenti e fornitura di servizi accessori che potrebbe in parte occupare la suindicata ex palazzina comando e ritenuto pertanto opportuno sottoscrivere con Consorzio ASTISS e Albergo Etico un accordo le cui motivazioni e i relativi contenuti verranno riportati in un'apposita convenzione» la Giunta ha deliberato di approvare un accordo demandando al Capo di Gabinetto del sindaco di predisporre apposita convenzione. Tutto bene? Neanche per idea.
A contestare il documento è proprio un consigliere di maggioranza, ancora una volta Anna Bosia (Uniti per Asti) che solleva tutta una serie di perplessità sulle modalità dell'accordo e, in particolare, l'affidamento diretto senza aver interpellato altri soggetti che eventualmente sarebbero stati altrettanto disponibili a gestire la struttura. «Puntualizziamo subito che Uniti per Asti non è contro l'Albergo Etico il quale, anzi, è una realtà che merita di essere sostenuta perché importantissima per l'inserimento nel mondo del lavoro dei ragazzi disabili – puntualizza Bosia – Non possiamo invece condividere il metodo con cui si è deliberato, senza alcuna motivazione, un accordo (del quale non sono noti i termini) con cui si concede la ristrutturazione e la successiva gestione di parte della palazzina comando, ad un soggetto senza evidenza dei criteri e delle modalità pubbliche che hanno condotto a tale scelta».
Bosia, che ha presentato un'interrogazione urgente sul caso per ottenere spiegazioni dal sindaco, scende quindi nel particolare. «Si sa che la normativa impone rigide procedure per la concessione in uso di beni patrimoniali pubblici: adeguata pubblicità, chiarezza da parte dell'amministrazione appaltante per quanto riguarda l'investimento del privato e di ritorno economico dell'opera realizzata da soggetti terzi, perché di certo il Comune i soldi per realizzare quell'investimento ed attivare una casa dello studente non li ha. Si sono chiesti sindaco e assessori, prima di deliberare, quanti soggetti, anche tra le associazioni di volontariato e solidarietà, potevano essere interessati a questa operazione di gestione di una nuova struttura ricettiva specializzata nell'accoglienza degli studenti?».
Poche ore dopo le dichiarazioni della Bosia il sindaco Brignolo ha diramato una nota nella quale replica al consigliere difendendo la delibera. «Non risponde al vero che il Comune abbia assegnato all'Albergo Etico una parte dei locali della caserma. In realtà è stato deliberato un accordo con cui il Comune, il Consorzio universitario ASTISS e la onlus Albergo Etico si impegnano a studiare insieme la fattibilità di una foresteria destinata ad ospitare gli studenti, nell'ambito della palazzina comando della Caserma. Lo studio consentirà all'amministrazione – prosegue Brignolo – da un lato, di capire la miglior destinazione in concreto del fabbricato (per farlo finalmente rivivere) e dall'altro di partecipare ai bandi per l'accesso ai fondi europei del periodo 2014-2017 con un progetto competitivo. Quando saranno individuate le fonti di finanziamento si adotteranno le procedure per selezionare i soggetti che realizzeranno concretamente l'intervento, adottando le opportune procedure di evidenza pubblica, che tra l'altro sono particolarmente rigorose per i fondi che hanno origine comunitaria».
Il casus belli resta però aperto perché nella delibera si riporta la disponibilità dell'Albergo Etico ad impegnarsi nella gestione della struttura ricettiva mentre il consigliere Bosia, nell'interpellanza, vuole sapere, tra le altre cose, «come mai non sia stata data adeguata pubblicità che potesse garantire ampia partecipazione di tutti i possibili soggetti interessati». Lunedì mattina una nuova puntualizzazione sul caso. «Magari quella delibera non è scritta perfettamente e può ingenerare un fraintendimento – spiega Brignolo – Ribadisco che non è stato assegnato il bene all'Albergo Etico ma deciso di fare uno studio di fattibilità, insieme all'associazione, per predisporre un progetto capace di rispondere ai parametri comunitari, notoriamente molto rigidi».
Riccardo Santagati