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Bubbio: cresce il distretto sanitario

I lavori interessano la struttura nel centro del paese. Il sindaco: «La nostra idea è dedicare un piano ai pazienti bisognosi della lungodegenza»
Il Distretto Sanitario di Bubbio (foto), un immobile recuperato grazie al contributo di diversi enti, sta crescendo di importanza fornendo servizi sanitari a tutta la Valle Bormida e non solo. Il punto di infermeria territoriale, attivato grazie alle risorse della Strategia Aree Interne, sta riscuotendo grande successo contando numerosi accessi. «Nello stesso edificio stiamo realizzando un altro progetto volto al recupero del primo piano – ci spiega il sindaco Stefano Reggio – Qui realizzeremo dei ambulatori aggiuntivi a quelli già presenti ed operativi al piano terra».

Negli spazi aperti al pubblico trovano posto un ufficio amministrativo, in funzione tutti i giorni, e studi attrezzati a disposizione, su appuntamento, di pediatra, medico di base, infermiere, veterinari, psichiatra, diabetologa e punto prelievi.

Il rallentamento nei tempi di consegna è endemico delle procedure di gestione dei fondi. Le Strategie Aree Interne impongono la gestione degli appalti all’ente che gestirà il servizio (Asl di Asti) invece del proprietario. «Da due anni si attende che l’ufficio tecnico affidi l’incarico ad un progettista – continua il primo bubbiese – in verità un progetto noi lo avevamo già. E’ dieci anni che il Distretto è al centro di un grande intervento di valorizzazione. Da Asti dicono che a breve ci sarà l’appalto dei lavori (da 300 mila euro per un piano di circa 330 mq) da terminare entro il 31 dicembre 2025. I tempi sono un po’ stretti, sia per trovare una ditta disponibile sia per realizzare le opere che, per fortuna, sono per lo più interne».

Al secondo piano i desiderata del sindaco: «Vorremmo adibire quei locali a camere alberghiere – ci informa – stanze per ricoveri non convenzionati da mettere a disposizione dei pazienti delle lungodegenze. Il nostro pensiero va a quei cittadini anziani che magari vivono in campagna e necessitano assistenza perché hanno subito, ad esempio, un intervento. Soprattutto nei periodi invernali, rischiano di non averne perché lontani dai centri maggiori o semplicemente soli».

Sono stati stanziati dei fondi a tal fine? «Al momento no, è solo un’idea che deriva dal precedente progetto generale per cui la Regione aveva preventivato opere per 1 milione e 200 mila euro ma poi, al momento dell’appalto, aveva dimezzato il contributo liquidato. Le opere, quindi, sono state ridotte e frazionate – risponde Reggio – Questo Distretto è nato per evitare la diaspora dei servizi che qualcuno voleva concentrare a Canelli. Oggi è un servizio vitale per tutta la Valle Bormida».

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