«Al momento siamo circa all’80 per cento dei lavori. Diventerà un bel punto di riferimento per chi viene a trovarci, in bicicletta e non solo». Succede già, infatti, che la piazza principale del paese diventi punto di partenza per escursioni sulle due ruote tra i panorami mozzafiato della Langa Astigiana: «In pratica quello che succede è che lasciano le automobili qui. Abbiamo pensato che offrire un servizio di ricarica per le e-bike, con l’occasione eventualmente di lavarsi e cambiarsi dopo la pedalata, potesse essere un bel servizio».
Il primo cittadino ribadisce come ci si aspetta il completamento e l’entrata in funzione verso la primavera. Inoltre, gli spogliatoi e i bagni potranno essere utili agli atleti che si impegneranno lì vicino nelle partite di pallone elastico. Circa 80 mila euro l’importo complessivo del progetto, possibile grazie alla vittoria di un bando del GAL Borba (vallate Bormida e Orba), a cui il comune contribuisce con una parte di cofinanziamento, a partire da risorse proprie. I lavori vengono fatti nell’ambito di un’opera più ampia di rilancio del Giardino dei Sogni stesso:
«Dopo aver rimosso la recinzione, posizioniamo la struttura lungo il muro originario. Ci piacerebbe che questo fosse solo il primo passo di una riqualificazione generale dello spazio. Una tettoia fissa potrebbe andare a sostituire i gazebo, ora posizionati in forma temporanea. Inoltre si può rifare il fondo in porfido e migliorare l’illuminazione. Tutte piccole opere che andrebbero a beneficio di chi utilizza l’anfiteatro».
Senza dimenticare, ovviamente, la natura di “giardino”: «Sarebbe bello poter piantumare nuovi alberi e andare ad arricchire l’area verde». Per portare a termine tutto questo, Reggio anticipa l’intento di partecipare a ulteriori bandi per contributi, principalmente a destinazione turistica. Altro grande progetto che sta andando avanti, con l’amministrazione in cabina di regia, riguarda le opere di contenimento del fiume Bormida, in partenza nell’estate dell’anno prossimo. Parliamo di circa 3 milioni di euro provenienti da risorse del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Mentre procede l’iter progettuale, il primo cittadino anticipa le esigenze dell’importante intervento:
«La stima è che sia necessario proteggere l’argine sinistro, alzandolo con 850 metri di innalzamento della scogliera o muro, a seconda di quale sarà la soluzione migliore. Inoltre, probabilmente in 3 punti diversi, si lavorerà per ampliare l’alveo in larghezza, con l’obiettivo di favorire il deflusso dell’acqua verso valle». La “road map” del progetto, facendo capo al Ministero, prevede la conclusione delle opere e la chiusura di tutte le pratiche inerenti entro i primi mesi del 2025.