Otto volte primo: nessuno come lui
Nella storia del nostro Palio protagonista di rilievo assoluto è stato Maurizio Farnetani, detto Bucefalo, nato a Cortona (Arezzo) nel 1958, il fantino più vittorioso ad Asti dal 1967, anno della ripresa della manifestazione.
Otto i Drappi da lui conquistati in ventinove edizioni della corsa che lo hanno visto al canapo.
Farnetani debuttò ad Asti nel 1987, ultimo anno in cui l’evento si disputò sull’ovale di Piazza Campo del Palio. Chiamato all’ultimo dal Comune di Nizza a sostituire Antonello Casula, non riuscì a lasciare il segno e la sua avventura terminò con un’eliminazione in batteria.
“Cappotto” moncalvese
Il riscatto fu però immediato e giunse l’anno successivo: il Comune di Moncalvo, ai tempi guidato dal Rettore Ercole Zanello, si affidò a Bucefalo, reduce dal trionfo senese nel Palio d’agosto per la Contrada dell’Aquila su Figaro. Una scelta totalmente ripagata poiché il fantino nativo di Farneta, su “La Scodata” (Aida), regalò ai biancorossi aleramici il primo Drappo della loro storia paliesca. La vittoria contribuì a far “la bocca buona” al Comitato moncalvese, che decise di ripuntare su Farnetani anche l’anno successivo. Identica accoppiata, con unica variante il soprannome attribuito alla cavalla: non più Aida ma Carmen. Fu un bis clamoroso: Bucefalo s’impose dopo una lotta entusiasmante con Peppino Pes, “Il Pesse”, fantino di Santa Maria Nuova. Fu uno dei Palii più appassionanti della storia, che Farnetani portò a termine centrando il “cappotto” per il Comune aleramico.
Tanaro: fine dell’attesa
Il “feeling” della monta di Farneta con la pista di Asti emerse quindi in maniera netta. Al punto che il Borgo Tanaro, a digiuno di vittorie dall’anno della ripresa, ingaggiò il “Buce” per il Palio 1990. Rettore biancazzurro era quell’anno Roberto Rasero, che puntò su un cavallo dalle doti straordinarie: Phantasm. Scelta azzeccata e aiutata pure dalla buona sorte: dopo aver superato la batteria senza particolari problemi in finale Bucefalo finì ben presto contro i materassi al cavallone per evitare Loris Armosino (Torretta) e Giulio Franco (San Damiano). Phantasm prese la testa, ma sbagliò la traiettoria nel cavallone successivo facendosi superare da San Paolo e Nizza. Il purosangue di Tanaro si prese però la rivincita nell’ultima curva, quella della mossa, girando strettissimo e beffando Aceto (San Paolo) e Ragoni (Nizza). Pur non essendo a cavallo Farnetani ottenne così il suo terzo successo consecutivo, ponendo fine al digiuno di Tanaro che durava da 57 anni.
Il “colpaccio” per Don Bosco
Nel 1991, ancora con Phantasm e indossando i colori di Tanaro Bucefalo si piazzò secondo, beffato da Tonino Cossu (Cittino) fantino di San Lazzaro. Il quarto trionfo ad Asti della propria carriera giunse per il “Buce” nel 1996: a festeggiare fu il Borgo Don Bosco, Rettore Maddalena Spessa. Il Comitato gialloblu aveva ingaggiato Farnetani già nel 1993, ma le prime tre esperienze non si chiusero in maniera esaltante. Al quarto tentativo, sul formidabile Blue Baker, il fantino aretino non sbagliò e alla luce dei lampioni di Piazza Alfieri precedette in finale Montechiaro (Chiti su Amalyn).
Successo “Straordinario”
Per ritrovare Bucefalo vincente bisognerà attendere il nuovo millennio. Anno 2000, Palio Straordinario del Giubileo (11 giugno): arriva la chiamata del Rione San Secondo, Rettore Maurizio Bertolino. Bucefalo corre con Thera e deve fare i conti soprattutto con Santa Maria Nuova (Ballesteros su Guera, accoppiata che vincerà poi il Palio ordinario di settembre sempre in quell’anno). Ennesima dimostrazione di tecnica e di bravura del “Buce”, che schizza via alla mossa e gestisce il vantaggio con maestria “pennellando” le traiettorie. Finale lo stesso anno nel Palio ordinario di settembre sempre per San Secondo e quindi un secondo e un quinto posto per la Torretta. Farnetani emigra in seguito a Santa Maria Nuova dove resta per ben sei anni, vincendo due Drappi.
Doppietta per la “Signora”
Nel 2005 su Metacomet, dopo un “testa a testa” appassionante con lo sfortunato Massimo Coghe (San Martino San Rocco) su una pista al limite della praticabilità: nella circostanza la vittoria giunge montando un cavallo rimediato in extremis (il già citato Metacomet) e ribattezzato appunto L’Altro. Immediato il bis per la “Signora”! Siamo nel 2006 e il “Buce” si presenta al canapo col suo Riverolino: altra sfida tiratissima con Massimino, che però stavolta deve accontentarsi di tallonare il rivale senza mai riuscire a sferrare un attacco decisivo con il suo Millenium Bug. Rettore vincente in entrambe le circostanze per i rosazzurri è Franco Chierici. Sono anni magici per Bucefalo, che nel 2007 sarà quinto sul palo per Santa Maria Nuova per poi chiudere il rapporto col Comitato rosazzurro dopo il successivo Palio. Seguono due anni a San Pietro senza sussulti (finali mancate). Pare arrivato il “canto del cigno”. Il fantino di Cortona approda a Canelli nel 2011, ma, nonostante un mezzo miracolo in batteria, vede la finale sfuggirgli di un soffio. Ma il grande cuore di Maurizio lo porta ad un’ultima, entusiasmante, impresa.
L’ultima impresa
Chiamato dal Rione San Martino Borgo San Rocco (Rettore Franca Sattanino) quando ormai la sua carriera viene data per finita, Farnetani sbaraglia la concorrenza prima rimontando furiosamente in batteria (la terza, quella più scomoda), quindi con il suo Alan Devonshire (iscritto come Ventuno) dettando legge in una finale caratterizzata da una mossa chilometrica. Sfruttando le sue doti di straordinario “partitore” Bucefalo trova lo spiraglio giusto per fiondarsi al comando e regalare al Borgo e Rione biancoverde un trionfo atteso da 27 anni. Ennesimo capolavoro di un fantino che ad Asti ha scritto pagine di storia, consentendo di festeggiare a sei diversi Comitati. Anche questo un record assoluto e ben difficilmente avvicinabile.
Nella foto: tutta la grinta di Maurizio Farnetani (Bucefalo), in biancoverde nella foto, in occasione del suo ottavo e ultimo trionfo ottenuto ad Asti per il Rione San Martino Borgo San Rocco sul purosangue Alan Devonshire (L’Inglese)