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Attualità

Il Comune approva il bilancio e attacca
la Fondazione CrAsti: ci dia più soldi

Il documento “di guerra e speranza”, così come lo aveva battezzato il sindaco Brignolo, conta 300 mila euro di erogazioni dalla CrAsti. E il Consiglio comunale parte all’attacco: «Si faccia chiarezza su quello che l’istituto bancario intende fare per aiutare la città in un momento così difficile». Recepiti alcuni emendamenti bipartisan, discussione accesa su Asp…

Il Consiglio ha approvato il Bilancio di previsione 2013 con i soli voti favorevoli della maggioranza. Contrari i consiglieri dell’opposizione anche se, all’ultima seduta, non hanno partecipato Falletta (Indipendenti), G. Imerito, Galvagno e Lattanzio (Lista Civica). Ci sono voluti sei giorni di confronto, anche serrato, prima di arrivare al voto finale sulle 10 pratiche previste. La discussione è terminata con l’approvazione di un odg che invita il sindaco ad aderire alla campagna “Taglia le ali alle armi” contro l’acquisto dei cacciabombardieri F35 «che bloccherà 14 miliardi di euro e più di 50 miliardi per l’intera vita del programma, mentre ai cittadini si chiedono sacrifici nel campo della scuola, welfare e sanità». L’ordine del giorno, presentato da Paolo Crivelli di Uniti per Asti, è stato sottoscritto da tutti i presenti ad eccezione di Coppo (contrario) e Caracciolo (astenuto).

Il Bilancio, diversamente, ha recepito alcuni emendamenti bipartisan (sebbene quelli più corposi presentati dall’opposizione siano stati cassati) ma il sindaco Bringolo ha promesso di tenere in considerazione molte delle proposte arrivate dalla minoranza per futuri interventi sulla manutenzione delle aree verdi e del boschetto dei Partigiani (Quaglia, Ferrero), per rifare il pavimento del Palasanquirico (Quaglia) e per dare battaglia all’abbandono dei rifiuti su suolo pubblico (Cotto). Nelle ultime sedute ci sono state le repliche dei consiglieri e le loro dichiarazioni di voto ma sostanzialmente tutti sono rimasti sulle proprie idee a proposito del documento programmatico: per l’opposizione si tratta di un Bilancio modesto, privo di coraggio e di scelte politiche, incentrato più a tassare i cittadini con l’aumento dell’aliquota Irpef (dopo la manovra IMU e la recente TARES) che a tagliare il costo della macchina comunale.

Un Bilancio che deve fare i conti con quelle che i consiglieri di minoranza, ma anche alcuni esponenti di maggioranza, considerano tre grosse criticità: il budget dell’Asp (azienda partecipata con 17 milioni di crediti su 37 di esercizio), le incertezze del PISU (troppi lavori ancora da progettare, mettere a gara, affidare e collaudare entro 18 mesi con i dovuti vincoli imposti dal patto di stabilità) e lo scarso apporto economico erogato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Asti. I consiglieri di maggioranza hanno invece sostenuto e apprezzato la decisione della Giunta di aver fatto delle scelte non andando a penalizzare i Servizi Sociali e la Cultura e mantenendo, pur tagliati, tutti i servizi ai cittadini. Il trasporto urbano, che irrimediabilmente subirà una contrazione a causa dei minori trasferimenti, sarà invece al centro di un confronto con i sindacati, i vertici Asp e l’amministrazione ma, secondo quanto detto più volte dal sindaco Brignolo, non ci sarà alcun licenziamento tra gli addetti e, particolare non trascurabile, i 25 presunti esuberi non verranno messi né in cassa integrazione né in mobilità restando così in organico.

Sul rapporto tra Comune e Fondazione CrAsti la faccenda sembra essere più complicata. Maggioranza e opposizione sono stati concordi nel ritenere insufficiente il contributo di circa 300.000 euro erogato dalla Fondazione. Da entrambe le parti è stato chiesto al sindaco Brignolo di intervenire per fare chiarezza su quello che l’istituto bancario intende fare per aiutare la città in un momento così difficile. Fabrizio Imerito (PDL) è stato il primo a puntare il dito contro la Fondazione tirando fuori anche l’esito delle recenti nomine fatte nel Consiglio di Amministrazione che non hanno visto nessun diretto rappresentante del Comune sedere al suo interno.

«E’ inaccettabile che questo Comune, nominando di fatto un terzo del Consiglio di Indirizzo, non veda un suo rappresentante nel CdA e che oggi abbia un contributo di soli 300.000 euro. Chiediamo che questo venga aumentato sensibilmente e suggeriamo che i gettoni di presenza in Fondazione passino da 750 euro a seduta a 32 euro, esattamente come quelli dei consiglieri comunali». Imerito ha poi rilanciato l’abbassamento dei compensi per i consiglieri del CdA a non più di 10.000 euro annui. «Il Comune non è più rappresentato in quell’Ente – ha incalzato Giorgio Galvagno (Lista Civica) –  Voglio esprimere una protesta nei confronti di un Consiglio di Indirizzo che ha voluto esprimere il proprio “indirizzo” saltando il Comune. Chiedo che il Consiglio si esprima su un contributo maggiore da parte della Fondazione di almeno 100.000 euro al volo battente». Anche Vittorio Voglino (PD) ha rincarato la dose sottolineando le tre criticità sul rapporto tra Comune e Fondazione bancaria: «Pochezza del contributo, assenza di rappresentanza del Comune e autoreferenzialità delle nomine. Vogliamo che questi organi siano espressione di democrazia e che abbiano una modalità di costruzione coerenti e adeguate».

Nelle dichiarazioni di voto Anna Bosia (Uniti per Asti) è tornata a sottolineare la posizione della sua lista civica rispetto al rapporto tra finanza e politica «sul quale non siamo d’accordo» criticando indirettamente la decisione del sindaco Brignolo di entrare del Consiglio di Amministrazione della Cassa di Risparmio. «A questo proposito ci sta dando un magnifico esempio Papa Francesco con tutto il lavoro che sta facendo sullo Ior» ha poi aggiunto il capogruppo di Uniti per Asti. Il consigliere Galvagno è tornato anche a parlare del suo progetto di creare la provincia del vino per mantenere Asti capoluogo naturale al centro di Langhe, Roero e Monferrato ma questa volta ha chiesto la creazione di un’apposita task force che si dedichi esclusivamente a questo obiettivo strategico. Tutte le proposte e le critiche mosse dai consiglieri troveranno modo di essere comunicate alla Fondazione CrAsti attraverso un ordine del giorno trasversale ma dovrà essere il sindaco a perorare la causa del Comune davanti ai vertici della banca.

Permangono invece i dubbi sullo stato di salute dell’Asp che, secondo il parere di molti consiglieri, dovrà essere più competitivo sempre che l’amministrazione non decida, come richiesto dai consiglieri del PDL, di mettere sul mercato le quote possedute per disfarsene definitivamente. Un’ipotesi che il sindaco non ha intenzione di attuare considerando l’Asp una risorsa per il Comune, da non svendere, e per il quale già si sta parlando di avviare nuovi progetti come la gestione del teleriscaldamento in attesa, come invece sottolineato criticamente dal consigliere Angela Quaglia, «che inizi a fare le cose per le quali ha firmato un contratto come il tempio crematorio, un progetto del 2010 di cui, a fine maggio, non si era ancora visto il bando per l’acquisto del forno» (l’avviso di gara è stato pubblicato il 28 maggio ndr). L’approvazione del bilancio «di guerra e speranza», almeno secondo gli auspici della Giunta, dovrebbe servire a far ripartire il lavoro grazie ad una serie di interventi mirati ad alleggerire l’IMU, oltre a riconoscere un contributo fino a 500 euro, per chi affitterà negozi e botteghe artigiane a canoni calmierati; ridurre fino al 30% la tassa rifiuti alle attività commerciali, produttive e professionali e affittare a prezzi molto bassi l’area produttiva di Quarto.

«Nonostante la crisi che ha costretto a tagliare molti servizi – ha commentato Fabrizio Brignolo – siamo riusciti a difendere i Servizi Sociali che, grazie anche al grande contributo fornito dalle associazioni di volontariato e dalla Chiesa, stanno facendo fronte a un livello di povertà e di bisogni mai conosciuto prima. Da settembre, grazie al contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Asti, sarà dimezzato il costo delle palestre comunali per le attività giovanili che riguardano chi ha meno di 18 anni». Il sindaco ha già aperto una nuova linea di dialogo con le forze di opposizione alla ricerca della massima coesione sociale. «Dalle modalità e dai contenuti della discussione è emerso che tutti, anche dalla minoranza, comprendono la difficoltà del momento. Per questo – ha concluso Brignolo – cercheremo di metterci subito al lavoro per il bilancio 2014 e cercheremo anche un maggior coinvolgimento nella fase propositiva di tutte le forze presenti in Consiglio, oltre alle forze economiche e sociali della città».

Riccardo Santagati
@rickysantagati

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