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E adesso i cacciatori si pagheranno i cinghiali?
Attualità

E adesso i cacciatori si pagheranno i cinghiali?

Una delibera della regione prevede che le squadre di abbattitori paghino per i cinghiali abbattuti, oppure un forfait per ogni cacciatore. Delusione di Murgia, presidente Atc Asti Nord: «Non è la strada giusta per risolvere le cose»

Grande delusione quella che si legge nei commenti del presidente dell’ATC (ambito territoriale caccia) Asti nord, Antonello Murgia all’approvazione della delibera della Giunta regionale sulla regolamentazione della caccia al cinghiale. Giusto pochi giorni prima, insieme al collega Marco Listello dell’Asti Sud avevano incontrato l’assessore regionale Sacchetto proprio per discutere di un piano che possa risolvere il fenomeno di riproduzione indiscriminata dei cinghiali sul nostro territorio.
Come noto, i cinghiali stanno ormai prendendo il sopravvento su altre specie selvatiche e sono sempre più onerosi i risarcimenti per i danni ai raccolti degli agricoltori senza contare quelli ai privati e i rischi per la circolazione stradale oltre che per la sicurezza di chi si muove in aperta campagna.

Tanto per dare un ordine di idee, l’Atc Asti Nord ha visto triplicare il risarcimento danni negli ultimi tre anni: si è passati dai 30 mila euro circa del 2010 ai 90 mila del 2012. «Denaro che paga tutta la collettività per un problema che va affrontato con grande serietà e volontà di risoluzione» commenta Murgia. In Regione i due presidenti avevano avanzato proposte che mirassero ad una maggiore autonomia nella gestione delle “squadre” di cinghialari, ovvero di cacciatori specializzati nella caccia al cinghiale in modo da trovare un meccanismo per “premiare” quelle che lavoravano meglio e contenevano il fenomeno rispetto a quelle che invece non sono efficienti.
Anche se la proposta non era ancora stata definita nei dettagli, nelle intenzioni dei due presidenti vi era l’idea di istituire una sorta di premio di risultato da applicare alle varie squadre.

Attualmente, infatti, le squadre autorizzate ad abbattere i cinghiali sono divise per zone e non possono andare a cacciare in altri territori che non siano stati loro preventivamente assegnati. I risultati verrebbero misurati con un criterio di sottrazione: laddove vengono denunciati meno danni ai raccolti significa che le squadre hanno lavorato meglio e viceversa. Cosa ha poi deliberato invece la Regione?
«Il regolamento sulla caccia al cinghiale rimane pressochè invariato -commenta ancora Murgia- ma viene data all’Atc una doppia possibilità: quella di chiedere alle squadre di pagare i cinghiali abbattuti in una cifra compresa fra 10 e 60 euro da versare agli Ambiti territoriali di Caccia. Oppure fare una sorta di forfait ad inizio anno con l’applicazione di una sovrattassa per ogni cacciatore di cinghiali che va da 10 a 300 euro a seconda del fatto che lavori in squadra o singolarmente. Se applicassimo una di queste nuove “opportunità” -sottolinea Murgia- più nessun cacciatore si renderebbe disponibile a far parte delle squadre di contenimento e avremmo le campagne invase dai cinghiali».

Una delibera che non piace e che, nonostante per ora la Regione abbia garantito la copertura finanziaria dei danni ai raccolti, per Murgia (in Atc in rappresentanza della Coldiretti) «non entra nel cuore del problema, ne fa solo una questione di denaro mentre qui c’è bisogno di affrontare seriamente l’abbattimento dei cinghiali».
Sempre per contenere la proliferazione, la Provincia quest’anno ha anche autorizzato le squadre a cacciare oltre il termine di fine stagione venatoria e per tutto il mese di aprile con un piano di abbattimento che prevede tre interventi settimanali per ogni singola squadra con almeno tre capi per battuta.
Nella stessa delibera della Regione sono state assegnate anche nuove somme per il risarcimento danni, ma si tratta di saldi relativi agli anni passati. Per i danni denunciati nel 2012 mancano ancora 70 mila euro che la Regione ha promeso di stanziare appena possibile.

Daniela Peira

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