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Attualità

Venti posti letto grazie ad un privato
per la casa di riposo "V. Ravone"

La ristrutturazione dei locali del primo piano della Casa di riposo “V. Ravone” è il primo degli incarichi affidati dall’amministrazione comunale al Collegio Commissariale dell’IPAB

La ristrutturazione dei locali del primo piano della Casa di riposo “V. Ravone” è il primo degli incarichi affidati dall’amministrazione comunale al Collegio Commissariale dell’IPAB (Istituzione di pubblica assistenza e beneficienza). «Il progetto – spiega il sindaco di Santo Stefano Belbo, Luigi Genesio Icardi – facente parte integrante del nostro programma elettorale, permetterà il recupero degli spazi, precedentemente utilizzati dall’Asl e ora dismessi, con la creazione di una serie di posti letto in regime di Residenza Assistenziale Alberghiera (RAA) dotati di angolo cottura, già modulati per diventare, in futuro ed in caso di necessità, posti in regime di  Residenza Sanitaria Assistenziale (RSA con trattamento alberghiero e sanitario)». La realizzazione di questo intervento consente di dare una risposta diretta alla crescente richiesta di accesso alla nostra struttura anche da parte di soggetti che abbiano necessità del solo trattamento alberghiero. «Rappresenta – continua Icardi – un progetto lungimirante per la tutela della salute dei nostri compaesani e, anche dal punto di vista economico, risulta vantaggioso sia per i nuovi ospiti, che beneficeranno quindi di rette più leggere che della struttura che potrà applicare maggiori economie di scala».

Il 31 gennaio scorso, il Collegio Commissariale della Casa di Riposo di Santo Stefano Belbo, ha avviato la procedura di appalto dei lavori di “manutenzione straordinaria del primo piano per realizzazione del citato nucleo RAA”, in base al progetto esecutivo, dell’importo complessivo di euro 837.101.68, approvato il 20 dicembre 2012. «L’opera – spiega il presidente Anna Forno – è interamente finanziata con il lascito dismesso in favore dell’Ente con testamento olografo dalla signora Ida Maria Besenval, già ospite della struttura e deceduta il 5 febbraio 2010. Grazie a tale gesto altamente munifico, la Casa di Riposo disporrà, verosimilmente verso la fine dell’anno, di un nuovo modulo abitativo destinato all’utenza della Valle Belbo e che andrà ad integrare, in modo decisamente innovativo, l’attività socio-assistenziale della struttura, che attualmente funziona come RSA e RAF». Infatti, con l’imminente ristrutturazione dei locali del primo piano, già adibiti a Poliambulatorio Asl, verranno realizzate delle piccole unità autonome ed indipendenti, per ospitare persone anziane autosufficienti.  

Nel dettaglio, il progetto prevede 20 posti letto con i requisiti di cui alla D.G.R. n.38/1992 e precisamente: 6 camere doppie e 8 singole, tutte dotate di servizi igienici privati ed angolo cottura; 1 bagno assistito con annesso spazio per vuotatoi e servizio igienico comune; 1 locale ad uso soggiorno, sala pranzo, cucina; depositi (archivio, carrozzine, sporco, carrelli pulizia, ecc.); locale ad uso sacrestia. «La soluzione di progetto adottata è ispirata – conclude la presidente Forno – in via prioritaria, dalla rispondenza alle esigenze degli utenti che vivranno all’interno della struttura e del personale di servizio, onde garantire il più possibile i requisiti di accessibilità e fruibilità degli spazi e, quindi, di “vivibilità”, di modo da poter soddisfare le esigenze fisiche, psicologiche, sensoriali, sociali e di informazione degli ospiti. Sono anche pienamente ottemperate tutte le disposizioni in materia di sicurezza antincendio, elettrica e del risparmio energetico, nonché la normativa tecnica in materia di presidi socio-assistenziali e di barriere architettoniche».

Pierluigi Vaccaneo

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