
«Buchi, cartelli stradali distrutti, tutto completamente dimenticato – continua il sindaco – la cosa più grave è, però, l’assoluta mancanza di comunicazione. È inconcepibile che per un permesso ci vogliano otto mesi». Sono soprattutto i privati che non riescono a dialogare con Anas e, quindi, soffrono di più l’impossibilità di eseguire lavori. «Sono almeno due o tre i permessi ai quali Anas deve ancora dare risposta da diversi mesi. La gente che investe e lavora deve poterlo fare subito o comunque nell’immediato, senza truffare e nel rispetto delle regole.
Nella mia vita privata e amministrativa mi hanno sempre educato a lavorare con costanza e serietà. Ad Anas cosa è stato, invece, insegnato?» si domanda Belluardo. «Sto pensando di fare i lavori per nostro conto. Il decoro urbano è il primo biglietto da visita. Se Anas non fa, ci penseremo noi. Non distruggeranno il nostro turismo», conclude il sindaco.