Tra gli interventi, eseguiti dall’impresa Ruscalla Bruno srl di Asti ma callianese d’adozione, ci sono la sistemazione del pavimento con la messa in posa della parte sottostante del riscaldamento e la tinteggiatura delle pareti interne ed esterne.
Molto soddisfatto il sindaco Paolo Belluardo che riporta così a nuova vita un ulteriore angolo del paese: «Un grazie al progettista architetto Marco Maccagno, all’ufficio tecnico con il geometra Andrea Cantamessa e Cristina Vaccaro, ai cantonieri per il lavoro svolto e a tutti coloro che hanno permesso di poter svolgere con solerzia e in così poco tempo i lavori».
La fondazione dell’ormai ex chiesa fu probabilmente quattrocentesca, come attestano le volte a crociera che coprono le prime due campate interne, i contrafforti e le lunghe finestre con centina ogivale ancora visibili sul fianco destro dell’edificio.
La costruzione è ad aula unica, con tre vani in successione: il grande vano chiesa, con contrafforti sul fianco destro e finestre ogivali tamponate risalenti al 1400, il coro e la sacrestia, entrambi risalenti al 1700. La facciata monumentale è a doppio ordine di lesene con nicchie al piano superiore. Molto interessante un graffito trovato su un mattone nel secondo contrafforte del fianco destro che reca la scritta «1726 si e a guera».
Ampliata nei secoli successivi, la chiesa, in abbandono già all’inizio del Novecento e da tempo sconsacrata, venne acquistata dal comune nel 2001.
Un importante primo restauro è stato completato nel 2004 e ora i locali della chiesa, intitolati dal 2014 a Don Luigi Venesia (già prevosto di Calliano dal 1972 al 2010), sono utilizzati per attività culturali, sportive, ricreative e per tante e diverse conferenze.