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Attualità
Canelli

“Cambiamo il nome all’enomeccanica: oggi facciamo anche tante altre cose”

La proposta durante la presentazione del libro “Gli uomini e le donne che fecero l’Impresa di Canelli”

«Certamente l’enologia è stata il motore che ha sviluppato questo tipo di industria, ma oggi il suffisso eno sta un po’ troppo stretto: qui si parla di food in generale, di prodotti per la pulizia e persino di farmaceutica: forse è ora di fare un concorso di idee per trovare un nuovo nome a questo comparto». La proposta-provocazione arriva quasi alla fine della presentazione del libro “Gli uomini e le donne che fecero l’Impresa di Canelli” di Fulvio Lavina e Giuseppe Billella (Fabiano edizioni, 152 pagine, 15 euro).

Il volume è la storia, attraverso il racconto e le testimonianze di chi ha lavorato in quelle aziende, di come è nata e si è sviluppata l’industria enomeccanica canellese, uno dei vanti del Made in Italy. A lanciare la proposta Oscar Bielli, chiamato a portare la sua esperienza di sindaco che all’inizio degli Anni 2000 organizzò la rassegna di settore CanellItaly e concorse alla creazione del primo distretto dell’enomeccanica.

Durante il dibattito, condotto dal gornalista Rai Vanni Caratto, numerosi interventi tra i quali quello di Giulio Culasso, nipote di Tommaso Culasso, fondatore della prima azienda enomeccanica canellese, la Omecc, e figlio di Luciano che ne continuò l’attività; di Hicham Barida (riempitrici per il Metodo Classico), Massimo Careddu (storico sugherificio), Paolo Marmo (MarmoInox), un rappresentante della Fratelli Montanaro.

In precedenza avevano sottolinenato l’importanza del settore enomeccanico a Canelli il sindaco Paolo Lanzavecchia, l’assessore regionale ed ex sindaco canellese Marco Gabusi, l’assessore alla Cultura Paolo Gandolfo.

Giuseppe Billella ha spiegato che l’idea del libro ha radici lontane («al tempo del metanolo le uniche industrie che continuavano ad assumere erano le enomeccaniche: da qui l’idea di rendere loro merito») mentre Fulvio Lavina ha illustrato i contenuti della ricerca, ricordandoi personaggi: oltre a Tommaso Culasso, Sirio Aliberti, Pietro Cavagnino, Agostino Galandrino e Giuseppe Robino e le tante donne che hanno dato un contributo importante allo sviluppo da Rita Dellapiana a Elda Aliberti.
A Canelli il libro si può trovare nelle seguenti librerie: Punto a capo, via Trento 3; Gabusi Luciano, viale Italia 109; Spleen, piazza Cavour 28 oltre che da Fabiano Editore (Moasca, sulla Canelli-Asti).

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