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Attualità

Camere di Commercio: riforma “meno dolorosa”

«Dal punto di vista delle funzioni attribuite – spiega Renato Goria, presidente dell‘Ente camerale astigiano – la situazione prospettata dalla Riforma è decisamente migliorativa rispetto alle notizie che circolavano nei mesi scorsi. E questo grazie anche all’opera di intervento dei vertici del sistema camerale»

Cambio di rotta riguardo al futuro del sistema camerale italiano.
Giovedì scorso sono infatti stati approvati, in Consiglio dei Ministri, i decreti attuativi della Riforma delle Camere di Commercio. Attesi da tempo, avevano visto in circolazione diverse bozze, tra cui alcune che parlavano di una significativa riduzione delle funzioni loro assegnate, relegandole a meri Registri delle imprese. Ma il testo approvato si è rivelato poi radicalmente diverso.
«Dal punto di vista delle funzioni attribuite – spiega Renato Goria, presidente dell‘Ente camerale astigiano – la situazione prospettata dalla Riforma è decisamente migliorativa rispetto alle notizie che circolavano nei mesi scorsi. E questo grazie anche all’opera di intervento dei vertici del sistema camerale».

«Il decreto del Governo, oltre alle tradizionali funzioni (dalla tenuta del Registro delle imprese al sostegno di imprese e territori, ndr) – continua – affida infatti agli Enti camerali compiti nuovi. Tra questi, ne cito alcuni molto importanti. Primo, il supporto alle piccole e medie imprese per i mercati esteri (sono escluse solo le attività promozionali direttamente svolte all’estero). Una funzione che, secondo me, è stata ben studiata, perché circoscrive e struttura maggiormente, rispetto al passato, l’impegno dell’Ente nel campo dell’internazionalizzazione, consentendo di svolgerlo al meglio. Prevede, infatti, di organizzare e formare gli imprenditori ai mercati internazionali, promuovendo incontri ad hoc e facendo da collegamento con tutta la ramificazione del sistema camerale all’estero, oltre che con le due Agenzie Ceip e ex Ice. Secondo, la valorizzazione del patrimonio culturale e la promozione del turismo, una funzione totalmente nuova che ci vedrà lavorare in sinergia con tutti gli altri Enti già coinvolti in questo ambito, dal Comune all’Unione Europea, dalle Fondazioni alle imprese. Mi fa piacere, a questo riguardo, che la Douja d’Or di quest’anno, allestita nel centro storico, si inserisca proprio nel filone della promozione del turismo. Terzo, l’orientamento al lavoro e l’alternanza scuola/lavoro (introdotta e strutturata in modo regolare dalla Riforma della Buona scuola, ndr)».

Oltre che delle funzioni, il decreto parla anche dell’accorpamento degli Enti camerali. «E’ sicuro – afferma Goria – che la Camera di Commercio di Asti dovrà accorparsi con un altro Ente camerale, visto che il numero di imprese iscritte al Registro è inferiore a 75mila. Confermato, purtroppo, anche il taglio alle entrate dei futuri Enti camerali, che rappresenta un significativo “neo” di questa Riforma. Di sicuro imporrà la necessità di lavorare in rete con gli altri Enti del territorio per riuscire a svolgere tutte le funzioni assegnate».

Dopo l’approvazione in Consiglio dei Ministri, la Riforma dovrà seguire il suo iter legislativo fino all’approvazione definitiva (che prevede anche un ulteriore passaggio in Parlamento), attesa entro fine anno. Iter che, quindi, non esclude ulteriori modifiche al testo. Dopodiché, una volta approvata, comincerà il percorso di riorganizzazione delle Camere di Commercio sulla base della proposta che sarà avanzata da Unioncamere, con la definizione della nuova mappa degli Enti in Italia, conseguente agli accorpamenti. Tanto che le “nuove” Camere di Commercio cominceranno ad essere operative dall’aprile 2018.

Elisa Ferrando

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