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Campi nomadi: puntare ad un “compromesso”?
Attualità

Campi nomadi: puntare ad un “compromesso”?

La proposta del Movimento Civico Galvagno scatena una querelle nel centrodestra: non più la chiusura dei campi nomadi, ma la loro trasformazione in camping attrezzati e pagati totalmente dai nomadi

Campi nomadi: dopo gli annunci di “superamento” e “chiusura”, è giunta l’ora del “compromesso”? Nei giorni scorsi la maggioranza si è trovata davanti a un imprevisto che mai avrebbe pensato di dover affrontare. Con un comunicato stampa il Movimento Civico Galvagno ha riacceso la discussione politica sul futuro dei campi nomadi di Asti, ma non nel modo che i suoi partner politici si sarebbero immaginati. Nel programma elettorale del sindaco Rasero l’approccio ai campi nomadi non poteva essere frainteso: “superamento e chiusura dei campi presenti sul territorio comunale”. Il sindaco aveva ripreso un ordine del giorno votato all’unanimità dal Consiglio comunale del 28 novembre 2016 che a sua volta recepiva le linee guida dell’Unione Europea sul tema.

Fratelli d’Italia – Alleanza Nazionale e Lega Nord, entrambi in Giunta, avevano ribadito più e più volte l’intenzione di superare, quindi chiudere, i campi di via Guerra, ma adesso Galvagno sembra aver dato loro più di un motivo per fermarsi e riflettere. «Noi ci permettiamo di indicare una soluzione di compromesso anche se questa parola non piacerà molto ai puri e duri – spiegano dal sodalizio dell’ex sindaco – Il compromesso potrebbe consistere nell’attendere che la zona (via Guerra ndr) non presenti più il carattere dell’esondabilità (fra qualche tempo dopo i lavori già programmati) e quindi della inedificabilità assoluta e poi di procedere con un piano di intervento che preveda la costruzione, a cura e spese dei nomadi stessi e sullo stesso sedime, di casette mobili dotate di tutti i servizi individuali a loro carico, come contatori di acqua, luce, gas, etc. In pratica una piccola lottizzazione, una sorta di camping con un nuovo regolamento e con tutti gli oneri emergenti a carico dei conduttori stessi, compresi quelli di urbanizzazione».

Quindi togliere gli abusi, ricostruire sullo stesso terreno, se e quando sarà reso edificabile, e rivedere la completa gestione del sito. Il Movimento analizza quali possono essere le altre soluzioni, «espulsione forzata e abbattimento dei fabbricati con costi altissimi per il Comune, cioè per tutti noi; oppure allontanamento forzato e “invito” all’acquisto di alloggi privati, ma è più facile dirlo che farlo. Concessione di case popolari? Apriti cielo. In certe circostanze è necessario essere concreti, realisti e lungimiranti. Ecco perché ci permettiamo di indicare la via dell’accordo sulla base di un compromesso rispettoso della legalità. Tale via ci pare attuabile e meno gravosa per l’amministrazione comunale da cui non pretendiamo atti clamorosi come magari vorrebbero alcuni avversari o falsi amici: spingerli verso soluzioni impossibili!»

Coppo: «C’è un programma, subito un chiarimento»

Come ci si aspettava, il vice sindaco Marcello Coppo (Fratelli d’Italia) non ha appreso con favore l’idea del “compromesso” suggerito da Galvagno. «La chiusura dei campi nomadi è un cardine del programma di coalizione e sarà applicato – commenta – La proposta del “compromesso” ci appare del tutto inconciliabile con questo programma e credo sia necessario un rapido chiarimento in maggioranza». Fratelli d’Italia ha poi diffuso una nota che meglio precisa la posizione del gruppo. «Via Guerra è in parte zona industriale e in parte zona esondabile. Nella parte industriale è fondamentale che si renda possibile l’insediamento di nuove attività. La presenza dei campi nomadi lo impedisce e questo non è razzismo, ma solo buon senso. La zona esondabile è tale e non può prevedere insediamenti. L’impossibilità della proposta avanzata dalla lista civica Galvagno sta nelle norme e nei regolamenti. Si può ragionare certo in modo pragmatico, ma non a scapito delle leggi e degli impegni presi in campagna elettorale».

 Leggi—> Quel compromesso che non piace al centrodestra

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Riccardo Santagati

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