Ritenuti responsabili dal Tribunale federale
Sei mesi di squalifica e 700 euro di multa. Questo il verdetto del Tribunale federale della Fidal che ha messo la parola fine su quanto accaduto a Canelli l’8 settembre scorso, in occasione dei Campionati italiani dei 10 chilometri di corsa su strada. Una giornata che doveva essere di festa, tramutatasi nel volgere di poche ore in un “pasticciaccio” senza uguali.
Nel mirino dei giudici sportivi sono finti Fabio Amandola, presidente della Brancaleone di Asti e società organizzatrice dell’evento sportivo, e Simone Fuso, delegato tecnico riconosciuto colpevole delle violazioni disciplinari.
Assolti gli altri “imputati”
Assolti Massimiliano Cantarelli e Loredana Fausone, del consiglio direttivo della Brancaleone, Diego Comunanza, giudice di gara, il giudice di starter Elio Ferrato e lo speaker Fausto Deandrea.
Fabio Amandola ha già annunciato ricorso. Per lui è quasi una beffa. Come disse nelle ore immediatamente successive alla gara «ci hanno lasciato con il cerino in mano per colpe non nostre». Tanti gli attestati di solidarietà arrivarono al presidente-podista: atleti, colleghi, maratoneti “della domenica”, anche dalla politica e dal consiglio comunale di Canelli.
Tra cadute e doppia “ripartenza” una brutta pagina di sport
Tante le polemiche seguite ad una giornata nata storta e finita peggio. Prima il “doppio” arrivo, con ripartenza, della gara femminile. Poi, la caduta dell’atleta delle Fiamme Gialle Alberto Riva alla partenza per troppa calca allo start. in mezzo, nella gara maschile, il non aver sdoppiato la partenza, così da dividere in una sorta di “categorie” i partecipanti evitando l’ammasso al via.