Nuova raccolta firme in città per chiedere agli amministratori di intervenire nella zona del campo nomadi di via Guerra dalla quale, anche di recente, si sono viste alzare colonne di fumo nero
Nuova raccolta firme in città per chiedere agli amministratori di intervenire nella zona del campo nomadi di via Guerra dalla quale, anche di recente, si sono viste alzare colonne di fumo nero provocate dai roghi accesi prevalentemente nel tardo pomeriggio o nelle ore serali. Già lanno scorso unanaloga raccolta firme venne promossa tra imprenditori e residenti nella zona est, in particolare dellarea industriale, proprio per sensibilizzare le autorità a prendere provvedimenti a tutela della salute dei cittadini. Inoltre i roghi furono motivo di protesta nel novembre del 2012 quando un gruppo di imprenditori organizzò un sit in davanti alla Prefettura per denunciare laumento di furti nella zona industriale e, anche quella volta, si parlò degli incendi accesi nella medesima area.
Questa nuova raccolta firme, nata spontaneamente senza un comitato di riferimento o un primo firmatario, vuole riportare lattenzione sui roghi (lultimo è avvenuto la scorsa settimana) ipotizzando che tramite le nubi nere possano essere sprigionate delle sostanze potenzialmente dannose per la salute. I firmatari che stanno aderendo numerosi alla petizione sono lavoratori, residenti e titolari di aziende e tutti chiedono al sindaco che si facciano le necessarie analisi per confermare i timori o, in caso contrario, certificare che non ci siano rischi per chi respira laria mista ai fumi. «Se quelle nubi non fanno male allora che venga detto ufficialmente da chi è responsabile della salute degli astigiani – spiega una delle firmatarie – O siamo tutti stupidi a preoccuparci, oppure ci diano delle garanzie perché non vogliamo più continuare a vivere nellincertezza».
Se il fumo, che arriva a rendere laria irrespirabile, fosse un rischio per la salute (cosa che dovrà essere accertato da apposite analisi) i primi ad essere esposti al pericolo sarebbero gli stessi residenti del campo nomadi, tra cui molti bambini, motivo per cui lamministrazione dovrebbe intervenire istantaneamente. «Al di là della protesta è comunque vietato accendere i fuochi in quellarea e a maggior ragione se si vanno a bruciare materiali potenzialmente inquinanti – replica lassessore allAmbiente Alberto Pasta – E chiaro che quando succedono queste cose i cittadini protestano con il Comune perché è il primo interlocutore che hanno, ma ricordo che si tratta di una zona controllata dalle forze dellordine ed è quindi necessaria una costante attività di prevenzione del fenomeno».
Pasta garantisce ai firmatari che interverrà fin da subito per capire la portata della segnalazione e promette maggiore attenzione al problema per evitare che ci possano essere, anche solo minimamente, dubbi riguardanti la tossicità di quelle nubi. «Chiamerò lArpa per capire se sono già stati fatti i controlli, come immagino sia avvenuto, e interverremo sul posto per fermare ogni azione che possa eventualmente nuocere alla salute dei cittadini». La raccolta firme intanto proseguirà per alcune settimane e solo dopo si deciderà come consegnare i moduli al sindaco Brignolo.
Riccardo Santagati
@rickysantagati