Il grande interrogativo sul campo rom di via Guerra potrebbe essere vicino alla soluzione. Il sindaco Maurizio Rasero ha incontrato, in municipio, una rappresentanza del nucleo dei “residenti” nell’area a est della città. Racconta Rasero: <Avevo invitato alcuni di loro, pensavo 6 o 7 persone. Ebbene, sono arrivati venticinque capifamiglia a nome di tutti coloro che vivono ancora nel campo. La cosa mi ha stupito ma è stato anche un piacevole riscontro di come la problematica sia avvertita anche da questi>.
Confronto pacato, civile e collaborativo conferma il sindaco. Il quale ha potuto parlare con i diretti interessati delle questioni più spinose in piedi da anni. Ancora Maurizio Rasero: <Sì, sono state due ore di discussione senza fraintendimenti o prese di posizione. Anzi, lo spirito è stato più che collaborativo. Quel che si è sentito, stavolta, è la loro volontà di uscire da questo cul de sac. C’è interesse da parte di tutti di risolvere le situazioni critiche>.
Tracciando, anche, un percorso che permetta di trovare nuove sistemazioni in tempi ragionevoli. <Ci sono tre vie su cui lavorare – spiega il primo cittadino -. La prima è un supporto da parte del Comune per individuare soluzioni abitative quali alloggi o case. La seconda è la ricerca di siti individuati in modo indipendente dagli interessati, con un eventuale nostro intervento se richiesto. La terza è la messa a disposizione di un terreno dove possa essere realizzato un centro di accoglienza con i giusti crismi. Nei prossimo giorni non è escluso che senta individualmente ogni capofamiglia per capire ancora meglio come muoversi e accompagnarli verso la miglior soluzione>.
Una volta chiusa la partita si tratta di recuperare l’area che, oggi, è anche una discarica a cielo aperto. Il sindaco su questo argomento è fermo e deciso. <Non si può andare avanti così – dice -. Dobbiamo superare il campo rom e bonificare tutto per rendere fruibile l’appezzamento>. I tempi non sono ancora certi e definiti. <Mi auguro che tutto si risolva il più presto possibile, ma dobbiamo concedere a questa gente il tempo di organizzarsi e noi gestire bene la situazione. Ma, ripeto, l’incontro si è svolto in un clima collaborativo e cordiale>.