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Canellese realizza il bus “green” di Rio
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Canellese realizza il bus “green” di Rio

Ugo Icardi ha fatto parte del team di ricerca dell’Università di Rio de Janeiro (UFRJ) che ha sviluppato un prototipo di autobus ad idrogeno utilizzato per il trasporto degli atleti olimpici e dello staff all’interno del Villaggio Olimpico di Rio

Ad agosto per due settimane gli occhi del mondo sono rimasti incollati su Rio de Janeiro e sui giochi della XXXI Olimpiade e mentre sono ancora in corso quelli delle Paraolimpiadi scopriamo che uno degli ingranaggi del complesso meccanismo logistico ed organizzativo della manifestazione è pure astigiano. Più precisamente è di Canelli. Stiamo parlando di Ugo Icardi, 43 anni, ricercatore universitario. Ugo ha fatto parte del team di ricerca dell’Università di Rio de Janeiro (UFRJ) che ha sviluppato un prototipo di autobus ad idrogeno utilizzato per il trasporto degli atleti olimpici e dello staff all’interno del Villaggio Olimpico di Rio.

Una tecnologia innovativa e all’avanguardia, estremamente “green”, il cui scopo è quello di alimentare veicoli con il minor impatto ambientale possibile. Una carriera, quella di Ugo, iniziata con la laurea al Politecnico di Torino e proseguita con il dottorato di ricerca in Ingegneria Chimica. Poi, tanta gavetta in giro per gli istituti di ricerca italiani e stranieri fino ad approdare al Laboratório de Hidrogênio (Labh2) dell’Istituto Alberto Luiz Coimbra de Pós-Graduação e Pesquisa de Engenharia dell’Università di Rio. Ma di cosa si è occupato esattamente Ugo all’interno di questo progetto?

«Ho collaborato direttamente per quanto riguarda il progetto, lo sviluppo, i test e lo start-up di tutto il sistema a idrogeno, dallo stoccaggio del gas fino alla produzione elettrica tramite fuel cell – spiega il ricercatore italiano – Inoltre a breve riceveremo una stazione di produzione e distribuzione di idrogeno, che tramite elettrolisi dell’acqua produrrà l’idrogeno necessario per l’autobus a partire dall’energia elettrica. Parte dell’elettricità necessaria sarà prodotta tramite pannelli solari fotovoltaici. Tutto il processo, dalla produzione all’uso è a impatto ambientale praticamente nullo, anche perché la matrice energetica brasiliana è fortemente rinnovabile».

Un lavoro entusiasmante e una vita all’estero, la famiglia e le radici a Canelli, amici con svariati passaporti e una fidanzata brasiliana. Con questo ritratto il canellese Ugo Icardi è quello che può definirsi un vero e proprio “cittadino del mondo” che però mostra anche un lato amaro su cui riflettere: ossia l’incapacità del nostro paese di coltivare in patria le menti più brillanti senza che queste cerchino fortuna all’estero. «All’Università di Rio ho una borsa di studio di post-dottorato – spiega Ugo – Per il momento non penso di cercare lavoro in Italia, gli stipendi dei ricercatori sono un po’ bassini. Questo non significa che non mi manchi la mia famiglia e i miei amici ma per fortuna oggi la tecnologia consente di rimanere sempre in contatto. Skype e WhatsApp accorciano molto le distanze. E poi mi piace il Brasile, Rio é una bellissima città anche se ci sono molti problemi, questo è innegabile».

Se la “saudade” non pesa al nostro ricercatore, qualcosa sembra però mancargli terribilmente: «Alcuni cibi e i vini – spiega – che in Brasile non si possono neppure sognare!». Finito il capitolo dell’Olimpiadi, Ugo Icardi continuerà a lavorare sui tre progetti sui quali è impegnato. Uno è ancora quello dell’autobus ad idrogeno. Il secondo è relativo ad una imbarcazione con tecnologia sempre ad idrogeno mentre il terzo utilizza la tecnologia delle celle a combustibile, con l’obiettivo primario di produrre non energia elettrica ma “etene” (intermedio di reazione tra i più usati nell’industria chimica.

Lucia Pignari

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