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Attualità

Canelli, a tempo di record RFI ripulisce l’ex stazione imbrattata

Una squadra di operai ha ritinteggiato la facciata per riportarla al suo antico fascino. Proseguono le indagini sui vandali

L’atto di vandalismo in pieno lockdown

Era stato il “solito” atto di vandalismo nonostante il lockdown imposto dall’emergenza coronavirus. Il 14 prile scorso ignoti avevano lordato la facciata interna della stazione, in corso Libertà. Il muro, tanto per intenderci, che guarda i binari sotto la pensilina, la scritta “Canelli” e a pochi metri dalla bottiglia gigante, simbolo della Capitale del Moscato e dello Spumante. Frasi inneggianti al consumo di sostanze stupefacenti, disegni e epiteti di dubbio gusto accolte sulle pagine fb con bordate di reprimende e inviti a severi provvedimenti.

La stazione di Canelli ripulita dalle scritte

Squadra di operai in azione

Dopo poco più di venti giorni una squadra di operai di Rfi, la rete di stazioni governate dal colosso ferroviario e su indicazione della Fondazione Fs, ha rimesso a nuovo il «prospetto dell’antico fabbricato viaggiatori sulla ferrovia turistica Asti-Castagnole delle Lanze-Nizza Monferrato» si legge in uno stringato comunicato dell’ente. Gli imbianchini, affermano i vertici di Rfi, «hanno ripristinato il decoro, restituendo ai luoghi il fascino originario».

I vandali visti dalle telecamere di sorveglianza

L’atto teppistico aveva indispettito anche il sindaco Paolo Lanzavecchia che, dalla pagina fb del Comune, non le aveva mandate a dire. «La notizia è arrivata dove doveva arivare. Al resto ci penserà la polizia giudiziaria e la Procura della Repubblica». Un monito severo, che il sindaco aveva spiegato così. «Anche se il palazzo è di proprietà di Ferrovie, il Comune aveva installato in zona, proprio per scoraggiare attività illecite, delle telecamere. Altri “occhi elettronici” sono presenti nell’area da postazioni di privati».

L’altra notizia, confermata dal sindaco, è che le forze dell’ordine stanno indagando su quanto accaduto «per arrivare a individuare gli autori del misfatto». Agli autori della “impresa” il suo suggerimento è ancora una volta netto: «Costituitevi alle forze dell’ordine così da rifondere il danno arrecato senza ulteriori strascichi».

 

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