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Attualità

Canelli, addio a Carlo Leva, lo sceneggiatore degli “spaghetti western”

Aveva 92 anni. Suo il grande portale che accoglieva i figuranti e il pubblico dell’Assedio. Fu collaboratore di Sergio Leone

E’ deceduto, nella sua casa di Bergamasco, Carlo Leva. Aveva 90 anni. Scenografo e sceneggiatore, è stato tra i protagonisti del filone cinematografico “spaghetti western” a cavallo degli anni ’70 e ’90. Collaboratore preferito del regista Sergio Leone, con il quale formò una coppia solida e vincente sul set, a lui si devono i quadri che hanno reso celebri film come “Per qualche dollaro in più”, “Il buono, il brutto e il cattivo” e “C’era una volta il west”. Nel Palazzo Marchionale al centro del paese tra astigiano e alessandrino, dove si era ritirato dopo l’uscita di scena dal mondo della celluloide, aveva creato un vero e proprio museo con cimeli e “pezzi” delle sue sceneggiature.

Carlo Leva

 

A Canelli Carlo Leva aveva lasciato la sua impronta. A metà degli anni 2000 aveva realizzato il maestoso portale e le fortificazioni che in piazza Cavour delimitavano l’accesso al borgo seicentesco dell’Assedio di Canelli. Un vero e proprio prodotto di ingegneria, estro, fantasia e rigore storico che per anni ha fatto da sfondo alla rievocazione sorica. Il suo apporto era stato determinante anche in alcuni passi della regia della kermesse. I suoi consigli furono essenziali per la perfetta riuscita della battaglia notturna del sabato sera nei prati Gancia, a Villanuova, grazie ad un sapiente gioco di luci e torce che Leva aveva creato.

«Scompare una persona eccezionale, sempre allegra, sorridente,  amante della vita, di grande genio e creatività – lo ricorda il vicesindaco Paolo Gandolfo, che con lo scenografo ha condiviso gli anni dell’Assedio come figurante e amministratore comunale -. Aveva un occhio particolare per Canelli, non lesinava mai i suoi consigli e le raccomandazioni. Gli facevo visita nel suo palazzo-castello-museo, ed ogni volta era una sorpresa, mostrandomi  oggetti e arredi utilizzati nei film che aveva sceneggiato e raccontando aneddoti suggestivi”.

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