A quanto pare gli archibugi, i vivandieri, le dame, i soldati e le ambientazioni seicentesche torneranno il 24 giugno, ospitati nel corso di Canelli Città del Vino
A quanto pare gli archibugi, i vivandieri, le dame, i soldati e le ambientazioni seicentesche torneranno il 24 giugno, ospitati nel corso di Canelli Città del Vino. Sembra infatti che Canelli non sia ancora pronta a staccarsi dal suo Assedio, nonostante la decisione dell’amministrazione comunale di sospendere, almeno per quest’anno, la manifestazione. Un provvedimento dettato dal pessimo riscontro di pubblico avuto nelle ultime edizioni ma che, inevitabilmente, era stato contestato da quella parte di canellesi che ancora vedevano nella grande rievocazione storica di giugno una potenzialità.
Il sindaco Marco Gabusi aveva quindi prontamente assicurato che si sarebbe trattata di una sospensione temporanea mentre il suo vice Paolo Gandolfo che “pillole” di Assedio sarebbero state ospitate nel corso delle altre manifestazioni ancora in calendario, come il Festival Classico sulla lingua italiana (anche se non c’è stata ancora una conferma ufficiale dagli organizzatori) e Città del Vino appunto. Ora, compito del Gruppo Storico e Militare guidato da Valerio Iaboc sarà quello di organizzare in queste poche settimane che rimangono il “mini” Assedio da presentare nel corso della kermesse enogastronomica che ha preso il suo posto nel terzo fine settimana di giugno. Come ci spiega Stefania Leardi, tra i referenti del Gruppo storico canellese, l’animazione sarà concentrata e circoscritta a via Roma.
Qui saranno posizionate le gogne e l’accampamento mentre gli attori di “Colline 50” daranno vita a siparietti seicenteschi. «Il nostro obiettivo è quello di salvare l’Assedio e se l’amministrazione ci permette di farlo rivivere anche quest’anno, seppur in forma ridotta, noi ne approfitteremo. Vogliamo infatti che i canellesi tornino ad innamorarsi di questa rievocazione, unica in Italia, e a capire che se ben organizzata può ancora rappresentare un volano di sviluppo turistico per la città» spiega Stefania Leardi, negli ultimi anni impegnata in prima linea nell’organizzazione. Il messaggio è chiaro: per salvare l’Assedio serve la partecipazione dei canellesi e da qui l’appello degli organizzatori a farsi avanti, ad indossare un cappello piumato o lunghe gonne alla caviglia per riportare l’atmosfera suggestiva dei tempi antichi. Vedremo, quindi, quale sarà la risposta della città.
Lucia Pignari