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Inquinamento

Canelli: Belbo, ancora acqua sporca

L’opacità del torrente a fine aprile potrebbe essere stata causata dalle forti piogge. Sindaci al lavoro per trovare soluzioni agli sversamenti nei rii minori

Belbo inquinato a fine aprile. Lo segnala l’associazione Valle Belbo Pulita che, nel mese scorso, ha riscontrato uno sversamento anomalo nelle acque del torrente. «Fenomeno che è stato ben evidente anche a Canelli, dove l’associazione continua la propria azione di volontariato nel monitorare e vigilare, oltre che promuovere iniziative legate al rispetto dell’ambiente per la promozione e tutela del territorio». Evento notato da alcuni attivisti del gruppo che avevano scorto le acque del Belbo di un colore eccessivamente scuro. Segnalazioni simili erano arrivate anche da Santo Stefano Belbo.

«Abbiamo quindi informato i responsabili dell’impianto di depurazione di Santo Stefano Belbo manifestando la nostra preoccupazione per questo grave problema» dicono. Che avanzano anche una possibile causa all’inquinamento. «E’ possibile che le piogge cadute nei giorni immediatamente precedenti abbiano mandato in crisi il sistema fognario in particolare della Valle Tinella che, come noto, rappresenta ancora un nodo critico».

Un problema quello della depurazione che, da tempo, preoccupa i sindaci della zona. «Amministratori locali, responsabili dei vari impianti e i gestori della rete si stanno confrontando – confermano da Valle Belbo Pulita -. Auspichiamo che venga presto risolta questa problematica, che purtroppo continua a creare criticità in occasione di eventi meteorologici intensi.

La soluzione di questo annoso problema sarà anche un’importante azione di mitigazione degli effetti dei cambiamenti climatici che, aumentando l’intensità delle piogge (anche a parità di piovosità media annuale), renderà questi eventi più frequenti e quindi più impattanti sulla qualità dell’acqua, rendendo ancora più difficile raggiungere gli obiettivi identificati nell’ambito della Direttiva Quadro Acque».

Non mancano le preoccupazioni verso i “furbetti” dello sversamento. Ancora l’associazione: «Non vorremmo che, approfittando di questa situazione, vi possa essere qualcuno che rilasci in fognatura scarichi non pienamente corrispondenti ai parametri fissati dalla norma e dai gestori. Noi continueremo l’attività di monitoraggio e sorveglianza, consapevoli che con lo sforzo comune di tutti gli interessati, potremo garantire condizioni sempre migliori al nostro Belbo ed all’ambiente della valle».

L’ultima, grave crisi di inquinamento del Belbo si era registrata nel 2008 quando le acque, a causa di sversamenti clandestini, assunse con il passare dei giorni varie colorazioni presentando una schiuma biancastra.

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