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Un brindisi a Canelli Città del Vino
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Canelli città del vino: soddisfatti gli organizzatori

Marco Gabusi commenta: “La strada del rinnovamento è stata imboccata e i riscontri sono positivi”

In crescita Canelli Città del Vino

La scommessa era vendemmia e Salone del Gusto: corazzate che rischiavano di affondare il progetto di rinnovamento. Ci ha creduto Canelli, Città del Vino e ha vinto. Gli organizzatori, Comune e Enoteca Regionale di Canelli ancora cauti sui numeri, il calice già lo alzano. <La strada del rinnovamento è stata imboccata e i riscontri sono positivi> commentava il sindaco Marco Gabusi domenica, al termine di una giornata calda mitigata da una brezza che ha reso piacevole la temperatura.

Tante le occasioni per brindare

Tante le occasioni per brindare, a cominciare proprio dalle degustazioni. Se i calici venduti (dati ufficiosi) veleggiano verso i 1200-1300 pezzi, gli assaggi sono destinati a toccare i quattromila cin cin. La “tasca” con bicchiere è stata la costante, dalle postazioni istituzionali (due, finalmente belle e curate) a quelle dei produttori (ancora un po’ pochini, ma c’è margine per migliorare).

Il food: punto di forza

Il food è stato il punto di forza. I ristoranti, trasferiti dalla piazza a via Giuliani, hanno lavorato senza sosta a partire dal tardo pomeriggio di sabato quando la calura ha richiamato frotte di turisti e wine lover. Lunghe code alle casse delle postazioni curate dalle Pro loco e dalle strutture di ristorazione cittadina in curioso, e vincente, mix di piatti locali e specialità delle regioni italiane. Così con tradizionalissima lingua con bagnet si è sposata la pizza fritta napoletana, la pasta alla puttanesca ha fatto pendant all’arrosto con nocciole e trippa alle “bombette” pugliesi. Il tutto irrorato dai vini autoctoni: dal Barbera al Negramaro, il Grillo con il Bianco dei Castelli, Dolcetto e Marzemino. Super partes gli spumanti metodo classico “Alta Langa”, il nuovissimo Asti secco e gli immancabili Moscato e Asti Docg. Sciame vero che, tanto per offrire la proporzione, alle 22,30 aveva spazzolato i cinquanta chili di pasta “alla puttanesca” e i 25 chili di arrosto della Pro loco Antico Borgo Villanuova. Apprezzata la serata dedicata alla musica e allo spettacolo dei ballerini, con piazza Aosta invasa dalle scuole canellesi mentre lo slargo di piazza Cavour ha offerto il concerto agrirock che attirato centinaia di appassionati.

Turisti in crescita

Nota sempre più positiva la crescita dei turisti. Tanti gli idiomi che si sono intrecciati con il villico piemontese: tedeschi, olandesi, scandinavi, norvegesi soprattutto, la costola del nuovo brand Canelli Patrimonio dell’Unesco. Ma, anche, e questa è una novità, molti francesi, il ritorno degli svizzeri e degli asutriaci che hanno preso d’assalto le “cattedrali sotterranee” aperte sino alle prime luci della sera attirati dalla collina di Villanuova e la Sternia ribattezzata “La via degli Innamorati”! nel ricordo di Raymond Peynet.

Applaudito Giorgio Conte

Applaudito il concerto finale, domenica pomeriggio, di Giorgio Conte dopo la presentazione del suo libro “Lepre al civet”. <Non si può che continuare a crescere ritarando sempre le attività e le attività da migliorare – chiosa Gabusi -. La formula all inclusive made in Canelli è piaciuta: il futuro è saperci “vendere” di più e fare sempre meglio>.

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