Quest’anno, per la prima volta dopo 25 anni, non si darà fuoco alle polveri, non ci saranno duelli né prosaiche rappresentazioni di vita settecentesca all’ombra del Castello Gancia, stand con menù dell’epoca o scenografiche battaglie
Canelli può sopravvivere al suo Assedio? A quanto pare lo si scoprirà presto perché quest’anno, per la prima volta dopo 25 anni, non si darà fuoco alle polveri, non ci saranno duelli ne’ prosaiche rappresentazioni di vita settecentesca all’ombra del Castello Gancia, stand con menù dell’epoca o scenografiche battaglie. In poche parole l’Assedio nel 2017 non si farà.
A confermare quella che era una voce già da qualche tempo è stato lunedì sera il sindaco Marco Gabusi nel corso del Consiglio Comunale. «Da un anno abbiamo costituito un apposito tavolo per ragionare sulle manifestazioni canellesi. Viste le recenti edizioni che poco hanno portato in termini di riscontri turistici abbiamo deciso di sospendere, almeno per quest’anno,la rievocazione storica per poter concentrare risorse e uomini su manifestazioni potenzialmente in crescita come Canelli Città del Vino». Una vera e propria doccia fredda per i giornalisti presenti mentre qualche consigliere, al termine della seduta commenta: «sì, la conferma ci è arrivata da qualche giorno».
La decisione sembra essere stata sofferta, considerando che nella stessa Giunta così come tra i banchi della maggioranza in cui siede il consigliere Aldo Gai (il ben noto Taffini, Capitano delle Truppe canellesi) sono diversi gli uomini che l’Assedio lo hanno vissuto per 25 anni in prima persona, tra i quali il vicesindaco Paolo Gandolfo con delega alle Manifestazioni, il quale commenta con una punta di rammarico: «dovevamo operare una svolta. E’ innegabile che l’interesse dei turisti verso le rievocazioni storiche stia scemando e per gli stessi canellesi l’Assedio, e i preparativi che esso comportava, erano soltanto più una fastidiosa seccatura. Ci auguriamo che in questo “anno sabbatico” possa riaccendersi l’interesse per quella che rimane una delle manifestazioni simbolo di Canelli».
Una pausa terapeutica dunque per rimettere in sesto energie e idee. Ma nel frattempo che ne sarà del Gruppo storico e militare dell’Assedio presieduto da Valerio Iaboc? «Nulla, restiamo uniti e compatti – spiega l’energico presidente – Il gruppo storico continuerà a rappresentare Canelli nelle uscite programmate nel corso dell’anno, come alle rievocazioni di Govone o Revello. Ovviamente la decisione del Comune ci rattrista ma capiamo le motivazioni. L’auspicio è che il 2017 consenta di trovare nuovi spunti con i quali arricchire la nostra rievocazione ma soprattutto nuove risorse». Sì, il denaro. Sembra essere questo uno dei nodi cruciali della lenta agonia della manifestazione perché non può essere un caso che nei periodi d’oro dell’Assedio solo il Comune elargisse una somma vicina ai 170 mila euro, per poi ridursi ai 30 mila euro dell’anno scorso. D’altronde i tempi sono cambiati, gli enti locali hanno meno risorse da investire e le poche rimaste vanno ottimizzate. Visto il buon riscontro di Canelli Città del Vino il Comune ha deciso di spostare la manifestazione da settembre a giugno.
Questo significa che nel caso l’Assedio torni nuovamente nel calendario degli appuntamenti canellesi andrà ripensata una nuova data che, stando ad alcune indiscrezioni, potrebbe cadere verso la fine maggio. Anche se lo “stop” non è definitivo resta palpabile la delusione dei tanti volontari del Gruppo storico, che conta 80 soci, soprattutto del gruppo dei più giovani che da qualche tempo si erano appassionati all’organizzazione dell’evento andando a coadiuvare i veterani.
Lucia Pignari