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Canelli, enoteca regionale: «Dalla sinistra un blitz per occupare posizioni»

Un’assemblea dei soci importante, quella per la nomina degli organi direttivi, si è svolta alla presenza di una sparuta rappresentanza dei produttori
«L’ultima nomina dei vertici dell’Enoteca regionale è stata una cosa scandalosa – accusa il capogruppo di minoranza consiliare Annalisa Conti (foto) – Un’assemblea dei soci importante, quella per la nomina degli organi direttivi, è stata convocata il 21 dicembre per il 28, senza rispettare i termini statutari, e si è svolta alla presenza di una sparuta rappresentanza dei produttori (poco più del 10% del totale). Fare una riunione così importante a cavallo delle feste, senza la presenza delle componenti necessarie e/o opportune, sembra più un blitz per occupare delle posizioni di potere».

L’intervistata ci spiega che le norme statutarie prevedono che il Consiglio direttivo sia composto da tre rappresentanti dei Comuni, uno della Regione Piemonte e fino a sei dei produttori. «L’ente pubblico, prima di designare il soggetto delegato, deve pubblicare un avviso e, reperiti i curricula dei soggetti interessati, scegliere quello ritenuto idoneo. Il 28 dicembre la sindaca Giovine ha designato Massimo Branda quale delegato del Comune, senza la preventiva procedura (avviata poi il 2 gennaio!)».

Alle rimostranze mosse in Consiglio comunale la sindaca ha parlato di una designazione, non una nomina. «Si, peccato che appena finita l’assemblea, il designato abbia partecipato ad un Consiglio direttivo immediatamente convocato (non bisognava aspettare minimo quattro giorni?) che ha nominato Presidente dell’Enoteca Regionale: Andrea Ghignone. Tra l’altro era assente il delegato regionale perché la corretta procedura di nomina era ancora in corso. Tutta questa procedura è sospetta. L’Enoteca Regionale deve fare gli interessi dei produttori e non essere l’esercizio del potere di qualcuno».

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