La casa di riposo comunale “Giulio e Rachele Bosca” nel mirino della minoranza di Insieme per Canelli. Che, in un’interpellanza presentata il 18 luglio scorso e che per motivi tecnico-procedurali non è stata discussa nell’ultimo consiglio comunale, stigmatizza scelte, percorso e futuro della struttura di via Asti.
«Stiamo investendo sulla Casa di riposo Città di Canelli o stiamo navigando a vista, aspettando che il servizio si spenga poco a poco, col rischio che qualcuno possa metterci gli occhi addosso, prenderla per due soldi e far pure la figura del salvatore?» è l’incipit di Mauro Stroppiana, Roberta Giovine e Alessandro Negro.
I problemi, secondo i consiglieri, non mancano. A cominciare dal personale, «operatori di consolidata esperienza» molti dei quali, però, andranno presto in pensione. «Ci sono pensionamenti in vista e non è facile trovare sostituzioni. Eppure è la risorsa essenziale per portare avanti il lavoro, anche se quella che frutta meno in termini di immagine, a differenza di inaugurazioni, rattoppi alle strutture, balletti di dirigenti» scrivono. Il pericolo è il depauperamento del servizio «come è successo per Ferrovia, Ospedale di Nizza e Canelli, uffici pubblici e molto altro. Se in un servizio non si investe con continuità, a poco a poco diventa meno competitivo, cominciano a emergere le carenze, la gente se ne allontana e il servizio muore». L’analisi è forte. «È il modo che sceglie chi comanda per far chiudere le realtà scomode.
Ufficialmente la politica non chiude mai nulla: lascia che muoia spontaneamente, per non assumersi le colpe».
Il gruppo si fa avanti «prima che sia troppo tardi, abbiamo deciso di intervenire per chiedere che si faccia chiarezza, si decida il da farsi, si investa o si scelgano strade alternative, nell’esclusivo interesse dei cittadini e dei soggetti più vulnerabili. Ma non la si abbandoni al suo destino.
Nella foto: la Casa di riposo “Giulio e Rachele Bosca”