Nonostante la pandemia Canelli non frena la raccolta differenziata. Secondo i dati diffusi dall’ufficio Ambiente del Comune i quintali di rifiuti prodotti dai canellesi nel 2020 sono stati 4729. Di questi 3289 sono differenziati, che sconta il 69,55 del totale prodotto. Un buon risultato, seppur in leggera flessione di qualche decimale rispetto all’anno precedente. “Calo fisiologico dovuto, soprattutto, alla mole di indifferenziata raccolta durante l’emergenza Covid” – spiega Silvia Gibelli, assessore all’ambiente. Nei mesi di lockdown, quando i contagiati aumentavano giornalmente, i residui delle famiglie con persone in quarantena dovevano essere conferiti in un’unica soluzione, senza separazione alla fonte, in contenitori speciali ben sigillati. Misura adottata dalle società di raccolta e smaltimento onde evitare i contagi tra il personale.
Dieci mesi di emergenza, seppur con accelerazioni e frenate del virus, hanno pesato sul comparto. Non è un caso, infatti, che nella tabella suddivisa per mensilità la frazione indifferenziata pesi per il 26,7%, con 1316 quintali avviati in discarica. Impennata che si registra a partire da marzo. Mentre a gennaio e febbraio la quantità raccolta era di 98 quintali (media mensile), dall’inizio del contagio è schizzata a 113 quintali/mese. <Questa situazione ovviamente ha pesato, ma la necessità di salvaguardare la salute dei cittadini e il rispetto delle regole viene prima di tutto> ammette Gibelli.
Spulciando tra i numeri la frazione organica pesa per 649 quintali (13%), la carta 614 quintali e il 12,4 in percentuale, plastica e alluminio per 413 quintali (8,38%). Segue il verde al 6,15% e 303 quintali mentre i residui da pulizie strade ammontano a 164 (3,34%). Su buoni livelli anche il conferimento alla stazione ecologica di via Olindo gestita da Gaia spa. I grandi cassoni hanno fagocitato 890 quintali, con una frazione differenziata dell’86,5 per cento. Tra i materiali portati dai canellesi spiccano gli ingombranti indifferenziati, pari a 280 quintali e il 5,9%, e 194 quintali di rifiuti legnosi.
“Possiamo certamente migliorare, e lo dobbiamo fare, anzitutto per la salvaguardia dell’ambiente e, anche, per ridurre i costi di smaltimento” – chiosa l’assessore Silvia Gibelli.