«Sono stati anni impegnativi, in un momento storico straordinario caratterizzato prima dalla pandemia da Covid e poi da una crisi energetica ed economica che non si vedeva dal lontano dopoguerra – ammette – E’ stata la mia prima esperienza, quindi c’era un mestiere da imparare. Ti ritrovi all’apice di un’azienda pubblica che ha 50 dipendenti e tu sei il manager; è vero, ci altre figure di supporto, ma un nuovo sindaco deve imparare a gestire questa nuova “macchina”. A cui aggiunge la parte amministrativa di 11 mila abitanti e la componente politica che si sostanzia nella realizzazione del programma elettorale. Non è stato facile».
A fine mandato, in un confronto con la cittadinanza, il sindaco Lanzavecchia ha promesso che farà il punto di cosa è stato realizzato e cosa resta da fare. «Abbiamo gettato le basi di importanti opere che verranno realizzate nel prossimo quinquennio – afferma – La cosa di cui sono più orgoglioso? Lo renderò noto nelle prossime settimane; preferisco non anticipare i tempi. Ci sono tante cose importanti: il bilancio sano, i bandi Pnrr, il parco Boncore e la passeggiata lungo il Belbo restituiti ai canellesi, la Moncalvina (un teatro bellissimo), i riconoscimenti della Bandiera Arancione e della Spiga Verde».
Ci sono anche i lavori già finanziati che attendono la cantierizzazione: «Per le scuole avremo 2 milioni e mezzo di euro investiti in opere di riqualificazione energetica per la “Giuliani” e la “Bosca” e la costruzione della nuova mensa». Rammarico? «Non aver preso il bando del Pnrr di Rigenerazione urbana. Avevamo un bel progetto per piazza Gancia, l’area mercatale e la sponda del Belbo. Sono sicuro che verrà realizzato in futuro».