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Canelli: «Riaprire la ferrovia porterebbe ricchezza»

I relatori hanno illustrato le proprie analisi sulla tratta Cavallermaggiore – Alessandria

Sala gremita per il convegno “Canelli e i paesaggi Unesco: un collegamento per il mondo”. Il tema, particolarmente sentito dalla comunità locale, ha condiviso una riflessione sul futuro dello snodo ferroviario della Città del vino.

L’evento, organizzato dal Comis e Insieme per Canelli, ha puntato su relatori di rilievo; introdotti da Giacomo Massimelli del Comitato Strade Ferrate, personalità illustri della logistica e dell’imprenditoria, hanno illustrato le proprie analisi sulla tratta Cavallermaggiore – Alessandria che include la stazione di Canelli. Fulvio Bellora del Comis ha fatto il punto sul post chiusura della linea, Angelo Marinoni della fondazione Slala ha, in sintesi, riferito gli esiti di un suo specifico studio: «La maggiore offerta genera la domanda. Il trasporto pubblico non è un costo ma un investimento che attiva il tessuto demografico sociale – e portando l’esempio virtuoso della rinata Merano – Malles ha spiegato – Per ogni euro speso sul territorio lì ne sono tornati 11».

Gianluigi Barone, organizzatore del TrEno storico delle Langhe, Roero e Monferrato ha riferito i dati del successo dell’iniziativa: «C’è grande interesse turistico per il territorio canellese. Il servizio però ha costi ingenti sostenuti solo dai privati».

Giovanni Currado ha parlato del sondaggio tra le Province interessate: «L’87% dei sentiti tornerebbe ad utilizzare il treno».

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