<Il Distretto dell’Enomeccanica? Canelli ne è la capofila, qui è nato e qui rimane>. Non usa mezze misure Marco Gabusi, assessore regionale alle infrastrutture, a chi gli chiede conto di un presunto “raffreddamento” sul progetto del polo d’eccellenza del packaging. L’appunto arriva dal gruppo di minoranza Insieme per Canelli che, in un intervento sui social, stigmatizza la “dimenticanza” del distretto nelle proposte per il Recovery Fund.
<Non è così> spiega Gabusi, che rivela anche un retroscena. <L’autunno scorso, con l’assessore regionale Tronzano, avevamo programmato una serie di visite ed incontri con gli imprenditori del settore canellese. Poi, la recrudescenza del virus e le regole imposte ci hanno consigliato di soprassedere, rinviando gli appuntamenti. Che, e questa è la novità, avremo entro la fine del mese di maggio. Le aziende sono già informate proprio per portare avanti questo discorso>. Ed assicura che <qui c’è la fonte, qui è nata l’enomeccanica e non “svenderemo” nulla, anzi, vogliamo investire in modo intelligente e partecipativo>
Anche il sindaco Paolo Lanzavecchia conferma la centralità di Canelli nella filiera degli impianti per l’imbottigliamento. <Non entro nel merito di alcune prese di posizione – tronca subito il sindaco -. Quel che mi preme sottolineare è che non siamo qui seduti a guardare i treni che non passano. Da tempo lavoriamo, senza troppi clamori, ad una serie di progetti che interessano la nostra città. Quello del polo enomeccanico è uno dei principali. Certo, il Covid ha rallentato le attività, era inevitabile, ma non per questo ci siamo fermati>. Confermando che <i contatti sono proseguiti ed entro fine maggio ci saranno iniziative importanti che coinvolgeranno la nostra imprenditoria>.
Sulla proposta di un corso universitario mirato annunciato dai vertici di Astiss è più che possibilista. <La creatività e la professionalità sono tutte accasate nella nostra città – conferma -. Ciò non toglie che, come già sta accadendo nei colloqui che abbiamo avviato con Regione, Provincia e enti interessati, le imprese del territorio collaborino per perseguire strade di ricerca e innovazione con l’università. Anzi, vedo in tutto ciò un fatto positivo, e su questa strada stiamo lavorando. Nessuno scippo, dunque, ma progetti seri di investimento, studio e ricerca che salvaguardino le nostre aziende>.