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Canelli: «Un piano di rinnovamento»

Il sindaco illustra programmi e opere del 2025: «Occorre innanzitutto sapere dove si vorrebbe arrivare e poi trovare i finanziamenti»
Dopo anni seduta nei banchi della minoranza, a giugno scorso Insieme per Canelli ha vinto le elezioni comunali portando sullo scranno più alto Roberta Giovine. L’abbiamo intervistata per capire cosa attende la comunità canellese.

Con il 2025 inizia la gestione autonoma della sua amministrazione, senza strascichi del passato. Quali sono le vostre priorità?

In realtà, nei bilanci, soprattutto pubblici, le risorse sono spesso vincolate sul lungo termine. Ciò detto, dopo un semestre di allineamento, ci dedicheremo, da un canto, a programmare le manutenzioni di strade, illuminazione, verde, fossi e immobili e a sollecitare quelle di fognature e ripe e, dall’altro, a definire il piano di rinnovamento della città. In questo modo, potremo realizzare progetti a mano a mano che i fondi si renderanno disponibili.

Investimenti. Lei ha criticato chi adatta i progetti alle opportunità di finanziamento del momento. Quali sono i vostri prossimi progetti e come pensa di realizzarli?

Non dico che non si debbano cogliere le opportunità del momento, purché abbiano senso. Di norma, però, occorre prima sapere dove si vorrebbe arrivare e poi trovare i finanziamenti per far partire progetti coerenti con quel piano. Nei cinque anni, sarà difficile reperire risorse per tutti gli investimenti necessari, ma, intanto, saranno mappati. Ad oggi, abbiamo già dato seguito a diversi interventi, come la costruzione di un asilo nido e la riqualificazione di aree cittadine. Ora sono in gestazione altri progetti, di cui daremo conto. Appena il quadro sarà abbastanza definito, ne parleremo con i cittadini, da cui, in questi mesi, sono arrivate molte proposte.

In Consiglio comunale la minoranza ha spesso criticato l’opera della Giunta su questioni che lei ha tacciato “mere formalità”. È pedanteria o sono state commesse delle leggerezze?

Sappiamo per esperienza che, da minoranza, si fa fuoco con la legna che si ha. È difficile contestare scelte conseguenti all’operato di amministrazioni di cui si è espressione. Difficile, ma non impossibile: c’è chi ci sollecita con interrogazioni che ci obbligano giustamente a riflettere. Sulle questioni di forma, invece, spesso non si trova un appiglio valido: drammatizzare in Consiglio o sui giornali non rende più efficace la contestazione quando la normativa non la supporta. Ad esempio, nel penultimo Consiglio abbiamo accettato di rinviare il voto sul bilancio perché la mattina stessa era stato prorogato il termine per l’approvazione. Altrimenti non avremmo rischiato di non rispettare una scadenza importante per un cavillo discutibile. Tutto qui.

Sicurezza e inciviltà, due note stonate nella città canellese. Qual è la situazione nelle vie Filipetti e Giovanni XIII? Come procede la lotta a chi butta la qualsiasi nei cestini della città?

L’ordinanza concordata con la Prefettura sembra aver migliorato la situazione generale, in linea con i provvedimenti in tutta Italia. Continueremo quindi a lavorare con il Comitato Provinciale Ordine e Sicurezza Pubblica. Quanto all’errato conferimento nei cestini stradali, vorremmo solo far capire che chi li usa male crea un danno per tutti, perché sporca la città e fa aumentare la Tari. Si lavorerà per comunicarlo meglio.

Cosa le piacerebbe portasse il 2025 alla sua amministrazione ed alla città?

Consapevolezza del potenziale della città e partecipazione da parte di tutti. Ogni gesto, idea e contributo è essenziale per costruire il futuro.

 

Chi è Roberta Giovine

Roberta Giovine, classe 1966, canellese doc, laureata in Lingue e letterature straniere, è stata per anni docente di Interpretazione simultanea per le lingue francese ed inglese all’Università IULM di Milano. Interprete di conferenza, ha girato il mondo rimanendo legata alla sua città e alla sua passione politica.

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