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Capitale della Cultura 2020: Asti dice no
Attualità

Capitale della Cultura 2020: Asti dice no

La decisione di non partecipare al bando, contrariamente a quanto disposto dalla precedente amministrazione, è stata presa nell’ultima seduta di giunta. Il neo assessore Imerito spiega perché, ma il Pd chiede di tentare ugualmente

Quando il 30 maggio scorso, a un giorno dalla scadenza del bando ministeriale, l’amministrazione Brignolo decise di candidare Asti a Capitale italiana della Cultura 2020 la notizia fu accolta con interesse e sostenuta anche da una serie di soggetti (Fondazione Mazzetti, Fondazione Centro Studi Alfieriani, Polo Universitario Astiss, Fondazione Cassa di Risparmio di Asti ed Ente Parchi) pronti a fare la loro parte per collaborare alla riuscita del progetto. La situazione è però cambiata all’improvviso perché il Comune, con una delibera di Giunta del 18 luglio, ha deciso di ritirare la candidatura e di passare la mano in attesa di concretizzare alcuni progetti, in primis il Piano “Vino e Cultura”, che potrebbero di certo dare una mano ad ottenere l’ambito riconoscimento, ma in un’altra occasione.

A spiegare i motivi che hanno convinto l’Ente a fare marcia indietro è l’assessore alla cultura Gianfranco Imerito.
Riferendosi alla scelta dell’ex amministrazione di aderire al bando, commenta: «Una scelta un po’ frettolosa soprattutto se si considera che il termine per la presentazione del Dossier completo a supporto della candidatura (di almeno 60 pagine) è fissato per il 15 settembre prossimo, una scadenza impossibile da rispettare se si considera che la nuova Giunta si è insediata da pochi giorni e che in mezzo c’è la pausa estiva. Ci sarebbero quindi pochissimi giorni a disposizione per redigere un progetto di sviluppo economico e culturale importante, che possa garantire quella capacità attuativa di miglioramento dell’offerta culturale, di rafforzamento della coesione e dell’inclusione sociale e di incremento dell’attrattiva turistica che sono alla base del bando stesso».

A contestare la scelta dell’amministrazione è Angela Motta, capogruppo del Pd, che chiede di ripensarci e procedere con il bando.

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Riccardo Santagati

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