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Capitale Europea del Volontariato: Asti punta ad «alzare la coppa» il prossimo 5 dicembre

Il presidente del Piemonte Cirio ha consegnato a Rasero il certificato che ufficializza la candidatura della città per il 2023

Bisognerà attendere il 5 dicembre per sapere se nel 2023 Asti sarà la Capitale Europea del Volontariato. Il gioco è aperto e Asti ha tutte le carte in regola per ambire al prestigioso titolo, ma dovrà convincere una giuria europea e superare altre tre città che vogliono «alzare la coppa», come sottolineato dal presidente del Piemonte, Alberto Cirio. Quest’ultimo è giunto in città per consegnare al sindaco Maurizio Rasero il certificato ufficiale della candidatura. Asti dovrà battere le altre città candidate: Birgu (Malta), Oeiras (Portogallo) e Trondheim (Norvegia).

Il passaggio ufficiale del “certificato europeo”, che Alberto Cirio aveva ritirato, per conto del Comune, alcune settimane fa a Bruxelles, è avvenuto nella evocativa cornice del Battistero di San Pietro, uno dei gioielli storici della città. Presenti tutte le più alte cariche istituzionali tra cui, oltre a Cirio, il vicepresidente della Regione Fabio Carosso, il deputato astigiano Andrea Giaccone, l’assessore ai Servizi Sociali Mariangela Cotto, il presidente della Fondazione CrAsti Mario Sacco, i rappresentanti delle forze dell’ordine e delle numerose associazioni di volontariato attive sul territorio.

«Il primo lockdown ci ha fatto capire l’importanza di lavorare insieme – commenta l’assessore Cotto – e quanto sia straordinario il mondo del volontariato: straordinario, come diceva San Marello, nelle cose ordinarie». Se in passato sono state grandi città ad aver ricevuto il riconoscimento di Capitale Europea del Volontariato, Asti potrebbe davvero alzare la coppa, anche se essere tra le quattro finaliste è già un importante obiettivo che è stato raggiunto grazie al lavoro di tutte le istituzioni in un gioco di squadra trasversale.

«Durante il lockdown e in questa emergenza sanitaria – ricorda Rasero – nessuno è stato lasciato indietro e questo grazie al grande cuore degli astigiani che, con il loro aiuto, hanno permesso di distribuire generi alimentari anche prima che arrivassero i denari dello Stato. Secondo me questa sarà una gara a due, tra Asti e la città norvegese di Trondheim, ma comunque vada penso che il volontariato astigiano abbia già vinto». A settembre una delegazione andrà a Berlino con il compito di presentare la nostra candidatura prima della decisione finale.

«Al governo regionale – dichiara Cirio – questo territorio sta dando un aiuto importante e l’attestato consegnato a Bruxelles, per nulla scontato, lo dimostra. Essere arrivati a questo punto è già di per sé un risultato straordinario: il Covid ha solo messo in luce ciò che già c’era. In Piemonte il volontariato, non solo ad Asti, è una delle eccellenze, ma anche quando non ci sarà più l’emergenza, quando si spegneranno le televisioni, il volontariato continuerà ad esserci perché esisterà sempre qualcuno da aiutare». Il presidente Cirio ha inoltre fatto sapere che prenderà contatto con Mario Draghi affinché supporti in Europa la candidatura di Asti.

Al termine della consegna molti sono rimasti al Battistero di San Pietro per una speciale visita guidata insieme al direttore di AstiMusei Andrea Rocco e al professor Fabrizio Biglia, archeologo.
Cirio ha invece accolto l’invito del presidente del Consorzio Astiss, Mario Sacco, a visitare parte del vicino Polo universitario sul quale sono tanti i progetti che si vogliono realizzare in un prossimo futuro, anche tramite il Recovery fund.

«Abbiamo voluto accogliere Cirio, il vicepresidente Carosso e il deputato Giaccone – spiega Sacco – per illustrare il progetto di sviluppo dell’Università con il recupero della Palazzina comando, che ospiterà il Polo di innovazione e ricerca dell’Enologia e Enomeccanica oltre a student housing, ma anche il parcheggio interrato che permetterà di togliere le auto dal piazzale per adibirlo ad area verde e svago oltre a impianti sportivi polivalenti prospicienti la nuova palestra. L’obiettivo è realizzare un vero campus universitario e valorizzare un importante pezzo di città».

[foto Ago]

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