Sono diventate ormai un appuntamento fisso le due messe dedicata a Margherita Occhiena, meglio conosciuta come Mamma Margherita, madre di san Giovanni Bosco. A Capriglio, nella parrocchia che ne vide il battesimo e il matrimonio con Francesco Bosco, Mamma Margherita rimane una presenza costante nei cuori e nella fede dei suoi abitanti, anche 168 anni dopo la sua morte.
Questa la ricorrenza che lunedì sera ha portato in chiesa una folta e prestigiosa delegazione di salesiani: la celebrazione eucaristica è stata presieduta da don Enrico Lupano e con lui hanno concelebrato i salesiani del Colle Don Bosco, il promotore della Causa di Beatificazione e Canonizzazione di Mamma Margherita per il territorio piemontese, don Michele Molinar, il Vicario Diocesano dell’Unità Pastorale Mamma Margherita (formata dalle comunità di Capriglio, Montafia, Viale e Cortazzone) don Domenico Valsania e il viceparroco, don Francis Thomas Kunnathoor. Ha animato la liturgia il coro “Mamma Margherita” di Capriglio.
Nell’omelia don Lupano ha voluto sottolineare la figura di Mamma Margherita, vedova che non esitò a sacrificare i pochi beni materiali che possedeva per opere di carità.
Ricordando le parole del marito sul letto di morte, che la esortava a confidare sempre in Dio, donò i suoi averi e tutta se stessa per aiutare la famiglia, favorendo specialmente gli studi e la vocazione di Giovannino, per soccorrere i poveri della borgata dei Becchi e successivamente per aiutare i ragazzi abbandonati che Don Bosco radunava nell’oratorio di Valdocco.
Il Presidente dell’Associazione Amici del Museo Mamma Margherita, Diego Occhiena, ha sottolineato la ricorrenza serale con l’avvio, in contemporanea, del corso di aggiornamento online per vicepostulatori, animatori e promotori delle Cause di Beatificazione e Canonizzazione della Famiglia Salesiana. Tanta infatti è l’attesa, da anni, della santificazione di Mamma Margherita, dichiarata venerabile nel’ottobre del 2006.