«Desidero ringraziarla e, attraverso lei, ringraziare la Banca di Asti e tutti i volontari per questa iniziativa a supporto delle piccole attività come la mia. Le garantisco che è stata molto apprezzata sia per il valore economico che per l’aspetto umano. Ho infatti potuto accogliere clienti che, in altre circostanze, non si sarebbero presentati nel mio negozio».
E’ la mail ricevuta nei giorni scorsi dal direttore provinciale della Caritas Beppe Amico, scritta dal titolare di una delle 62 piccole aziende astigiane che hanno usufruito dell’iniziativa solidale “#Ripartiamoinsieme – Mettiamo in circolo la solidarietà”.
L’iniziativa
Promossa lo scorso giugno dalle 17 Caritas di Piemonte e Valle d’Aosta, è stata resa possibile grazie all’erogazione economica del Gruppo Cassa Risparmio di Asti – Banca di Asti e Biver Banca che ha stanziato a questo scopo 330mila euro. A cui, recentemente, sono stati aggiunti 150mila euro, pari alla somma destinata all’organizzazione del Concerto di Natale, in più serate, con cui vengono tradizionalmente omaggiati tutti i soci. Evento che quest’anno non si è potuto tenere a causa della pandemia.
«E’ una bellissima notizia – commenta Beppe Amico, direttore provinciale Caritas – in quanto va a garantire la continuazione di un progetto che sta dando grandi soddisfazioni. E che vede la Diocesi di Asti aver impegnato, ad oggi, 99.801 euro, tanto da essere la più attiva nell’ambito del progetto. Somme che a loro volta hanno prodotto 5.453 buoni spesa distribuiti alle famiglie povere aiutate dai centri di ascolto Caritas. Un progetto di welfare generativo reso possibile dalla Cassa di Risparmio di Asti e dall’impegno di numerosi volontari che si sono spesi per dare forma alla solidarietà».
Il sistema
Ma come funziona questa rete di solidarietà?
«I volontari dei centri di ascolto – spiega Amico – individuano le attività, tra quelle che fanno domanda, che hanno patito maggiormente le chiusure e i cali di fatturato dovuti all’emergenza sanitaria. Se ammesse, le imprese ricevono un bonifico al massimo di 2mila euro grazie a cui emettono dei buoni spesa gratuiti presso le loro attività, che poi vengono distribuiti dai centri di ascolto Caritas alle famiglie povere. In questo modo si aiutano due fasce della popolazione».
Ad oggi, nello specifico, sono state aiutate 21 attività di Asti, 8 di Villanova, 7 di Villafranca, 6 di Valfenera, 2 di Quattordio, una di Dusino San Michele e 17 di San Damiano. Attività che spaziano nei settori più diversi, dai negozi di abbigliamento alle cartolerie, dai parrucchieri alle pasticcerie, dalle librerie ai bar.
«I contributi – conclude Amico – sono erogati una tantum, e vanno a sostenere soprattutto le piccole attività a conduzione familiare. L’iniziativa proseguirà fino all’utilizzo completo dei fondi a disposizione».
Da ricordare, a questo proposito, che la cifra messa a disposizione dal Gruppo Cassa di Risparmio di Asti fa parte di una dotazione di 2,2 milioni di euro, frutto della raccolta attuata nel 2020 tra i dipendenti, che hanno rinunciato a parte dello stipendio per un ammontare di 1,1 milioni, che poi l’azienda ha raddoppiato. Il tutto con uno scopo solidale, dato che i fondi raccolti sono stati destinati, oltre che alla Caritas, agli ospedali di Asti, Biella, Vercelli e alla Fondazione onlus Specchio dei tempi.