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Caritas: nell'Astigiano vivono 24mila stranieri
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Caritas: nell'Astigiano vivono 24mila stranieri

Ammontano a 24.073 i cittadini stranieri residenti in provincia di Asti. Emerge dal XXIII Rapporto Immigrazione Caritas ? Migrantes, relativo al 2013, intitolato "Tra crisi e diritti

Ammontano a 24.073 i cittadini stranieri residenti in provincia di Asti. Emerge dal XXIII Rapporto Immigrazione Caritas ? Migrantes, relativo al 2013, intitolato "Tra crisi e diritti umani", presentato nei giorni scorsi a Roma.

Dal report emerge che gli stranieri residenti in Italia sono 4.387.721 mentre nella nostra Regione sono 384.996, di cui la metà a Torino (195.806), seguita da Cuneo (58.402), Alessandria (40.086), Novara (34.134), e appunto Asti, dove rappresentano circa il 10,8% della popolazione residente (il "circa" è d'obbligo in quanto la percentuale è stata calcolata prendendo come riferimento il dato 2011 della popolazione totale, pari a 221.687 abitanti). A seguire le altre province: Vercelli (13.478), Biella (10.103) e Verbano Cusio Ossola (8.944). A livello regionale emerge anche che i principali Paesi di provenienza degli stranieri sono Romania, Marocco, Albania, Cina e Perù e, inoltre, che sono in totale 73.914 gli alunni con cittadinanza straniera (il 22,7% frequenta la scuola dell'infanzia, il 34,9% le elementari, il 21,2% le medie e il 21,2% le superiori).

Dal Rapporto emerge che il fenomeno migratorio continua ma non aumenta. Infatti la crescita interna dei migranti (per i ricongiungimenti familiari e le nuove nascite) viene pressoché annullata dai rientri, dalle partenze per altre destinazioni europee e del mondo. «Dal Rapporto ?- commenta Beppe Amico, direttore Caritas diocesana di Asti ?- emerge che pure sul nostro territorio l'immigrazione è ormai un fenomeno strutturale e pertanto non più valutabile in chiave emergenziale. Purtroppo anche ad Asti la crisi economica sta incidendo negativamente sulle condizioni di vita dei migranti i quali, perdendo il lavoro, si trovano in difficoltà a pagare gli affitti e conseguentemente sono disposti ad accettare anche impieghi in nero».

«Per questa ragione anche nel 2014, in collaborazione con la Cassa di Risparmio, abbiamo attivo un fondo anti-sfratti di cui peraltro possono beneficiare anche gli Italiani. In particolar modo per le donne straniere la situazione è critica, tanto che sono aumentate le richieste per accedere alla nostra casa d'accoglienza dove cerchiamo di aiutarle a raggiungere l'autonomia trovando un'attività lavorativa all'esterno che permetta loro di sostenersi economicamente. Tuttavia l'oggettiva difficoltà nel trovare lavoro porta a prolungare i tempi di permanenza nella struttura e a determinare liste d'attesa sempre più lunghe. Un ultimo dato che si riscontra anche sul nostro territorio è quello dell'aumento dei richiedenti asilo politico accanto ai migranti per motivi economici».

Bartolo Gabbio e Elisa Ferrando

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