«Il PD di Asti non si interessa di "poltrone", ma di città e cittadini, con cui interagisce quotidianamente facendo proposte, confronti e ragionamenti politici, sempre in appoggio al
«Il PD di Asti non si interessa di "poltrone", ma di città e cittadini, con cui interagisce quotidianamente facendo proposte, confronti e ragionamenti politici, sempre in appoggio al nostro sindaco e al nostro gruppo in Consiglio comunale. Quella che ci piace definire la "buona Politica sul territorio", a cui, durante la sua militanza nel PD Astigiano, il signor Aceto non ha mai, volutamente, preso parte». Così il segretario cittadino del Partito Democratico, Carlo Gentile, replica all'ex consigliere del PD, Clemente Elis Aceto, da poco uscito dalla maggioranza dopo aver abbandonato il partito di Renzi, non senza essersi tolto qualche sassolino dalla scarpa.
Quello di Aceto, oggi rappresentante di "Possibile", il nuovo soggetto politico creato da Pippo Civati (a questo link la lettera del comitato astigiano), è stato un addio dove non sono mancate critiche alla dirigenza del PD astigiano colpevole, a suo dire, di non essersi particolarmente interessata ai vari rimpasti di giunta voluti da Brignolo e di avere al suo interno, non solo a livello di maggioranza consiliare, un'altra questione aperta: la nomina del nuovo presidente dell'Asp la cui guida, oggi, è affidata al vice presidente Giovanna Beccuti che è anche segretario provinciale del Partito Democratico. Aceto e altri (pochi, in realtà) esponenti del PD locale avevano chiesto al sindaco di procedere con la nomina del nuovo presidente valutando con attenzione i curricula dei papabili, così da fare una scelta ponderata nel merito e in piena trasparenza. Invito, fino ad oggi, rimasto inascoltato, tanto da essere uno dei motivi per cui Aceto ha deciso di lasciare la maggioranza.
Gentile, dicendo all'ex compagno di partito di non aver mai preso parte «alla buona Politica sul territorio», gli contesta di aver pensato ad altro: «Vien da pensare a questo punto – continua il segretario – che il signor Aceto fosse troppo impegnato a ricercare consenso e visibilità personali in vista del varo del nuovo soggetto politico, che lo annovera, niente meno, tra i suoi fondatori a livello nazionale. […] Quanto alla questione del cosiddetto "vincolo di mandato" (si riferisce a quanto dichiarato da Aceto, ovvero che si dimetterebbe dal Consiglio se il PD introducesse nello Statuto comunale il vincolo di mandato degli eletti ndr), vogliamo tranquillizzare il consigliere Aceto: il PD Astigiano non crede in alcun modo a tale vincolo, e di conseguenza non ha alcuna intenzione di proporre "provvedimenti" in proposito, ma solo alla coerenza e al rispetto dei cittadini, come già detto e scritto. Valori che il consigliere Aceto dimostra, ancora una volta, di perseguire a parole, ma di disattendere puntualmente nei fatti a seconda dei casi e della convenienza: la sua, ovviamente. A proposito di "poltrone". Sapranno i cittadini astigiani, elettori Democratici e non, valutare a tempo debito ed adeguatamente parole, fatti e comportamenti del consigliere Aceto».
Riccardo Santagati