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Casa di riposo, in 1500 firmanoper avere l'assistenza medica notturna
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Casa di riposo, in 1500 firmano
per avere l'assistenza medica notturna

Ammontano a 1.500 le firme raccolte dall’associazione di promozione sociale “Ospiti, familiari e parenti della casa di riposo Città di Asti”. Oggetto della petizione la richiesta di dotare di

Ammontano a 1.500 le firme raccolte dall’associazione di promozione sociale “Ospiti, familiari e parenti della casa di riposo Città di Asti”. Oggetto della petizione la richiesta di dotare di assistenza medica notturna la casa di riposo cittadina di via Bocca, meglio conosciuta come ex Maina, a favore degli anziani ospiti.

Nei mesi scorsi i volontari dell’associazione si sono quindi organizzati per raccogliere le firme, arrivate a quota 1.500 (1.400 di cittadini residenti in Asti e 100 di cittadini fuori Asti, che sono state raccolte solo nell’ultima fase della petizione). Recentemente il presidente dell’associazione, Viller Trevisani, si è quindi recato dal sindaco per consegnargli la documentazione, ricordando la richiesta sottoscritta e gli scopi per cui è nata l’associazione.

«Il sodalizio – spiega – è formato da parenti degli anziani ospiti della struttura, il cui interesse è collaborare con la casa di riposo per tutelare i diritti degli ospiti. Abbiamo notato un interesse diffuso da parte dei cittadini verso la nostra attività, e questo ci spinge a realizzare altri progetti, per i quali speriamo di lavorare in sinergia con i vertici della struttura. Come primo passo abbiamo pensato di chiedere l’assistenza medica notturna, che ci sembra indispensabile per una struttura come quella, con tutto il rispetto per il lavoro svolto dalle infermiere professionali. Se ciò non fosse possibile per questioni economiche, sarebbe una buona soluzione trasferire la guardia medica dalla sede dell’Asl alla casa di riposo».

«L’impegno dei volontari è meritorio – ha successivamente commentato il sindaco – in quanto va a favore degli anziani ospiti. Al presidente ho spiegato che, appena sarà insediato il nuovo consiglio di amministrazione del pensionato (anche se solo rinnovato, infatti, non è ancora formalmente operativo), organizzerò un incontro tra associazione e cda in modo che possano analizzare, nel concreto, le due proposte».

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