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Attualità

Casini torna al centrodestra
«Ma ad Asti nessuna ripercussione sulla giunta»

Il ritorno di Pier Ferdinando Casini (UDC) in seno al centrodestra di Berlusconi non metterebbe a rischio la tenuta della coalizione di centrosinistra che governa il Comune di Asti. A dirlo sono il

Il ritorno di Pier Ferdinando Casini (UDC) in seno al centrodestra di Berlusconi non metterebbe a rischio la tenuta della coalizione di centrosinistra che governa il Comune di Asti. A dirlo sono il vice sindaco Davide Arri e il segretario provinciale dell'UDC Dimitri Tasso che replicano alle perplessità del consigliere d'opposizione Maurizio Lattanzio (Lista Civica) tra i primi a chiedersi se sia coerente, per il vice sindaco (e indirettamente per l'assessore Mario Sorba) restare in una Giunta di centrosinistra quando il leader di riferimento ha deciso di percorrere un'altra strada.

«Il nostro vice sindaco si dimette da Casini? O si dimette dalla Giunta? O non si dimette e basta? – commenta Lattanzio – Sarebbe giusto e corretto che Arri chiarisse la sua posizione davanti a tutto il Consiglio, anche in un gesto di trasparenza verso i suoi elettori». Pronta la replica del diretto interessato. «Casini non è il segretario dell'UDC, ruolo che spetta a Lorenzo Cesa, ma sicuramente è il leader politico – replica Arri – Casini ha deciso di fare questa riflessione che merita un approfondimento, ma penso che il dibattito sia molto più ampio e sulla questione deciderà il Congresso nazionale convocato il 20 febbraio a Roma». La vicenda sarà affrontata anche nella segreteria provinciale convocata per martedì sera e, in seconda battuta, in quella regionale prevista per il giorno dopo.

Una risposta a Lattanzio arriva anche dallo stesso segretario provinciale dell'UDC Dimitri Tasso. «Vorrei capire se questi sono improvvisati della politica o se non conoscono le dinamiche locali. Gli accordi di governo su base locale – spiega Tasso – non seguono quelli nazionali perché qui il confronto è con gli elettori astigiani non con quelli romani. Ad Asti è stato siglato un patto di rinnovamento tra Brignolo e Arri sulla base di un programma elettorale, mentre l'uscita di Casini è stata fatta a titolo personale. Solo se l'UDC, al Congresso nazionale, decidesse di formalizzare questa decisione estendendola anche su base locale si potrebbe porre il problema». Tasso va però oltre ricordando a Lattanzio il caso della Lega Nord. «Si è chiesto perché la Lega Nord governi con il centrodestra in Lombardia, Piemonte e Veneto quando invece, in Parlamento, è andata all'opposizione rispetto a Forza Italia? Bisognerebbe ricordarsi anche questo».

r.s.

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