Si è da poco concluso il momento centrale della Fiera della nocciola di Castagnole Lanze, giunta alla 162esima edizione e che storicamente fissa il primo prezzo dell’annata corilicola. Un appuntamento che anche quest’anno ha richiamato grande interesse, con la presenza dei più importanti rappresentanti delle istituzioni, a partire dal presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio, il suo vice Fabio Carosso, il presidente della Provincia di Asti Paolo Lanfranco, l’onorevole Giaccone, il senatore Perosino, tanti sindaci dell’Astigiano, dai vicini Coazzolo, Costigliole e Montegrosso a quelli dell’Albese, accanto al sindaco di Castagnole Lanze Carlo Mancuso e all’assessore all’agricoltura Mario Coppa che hanno fatto gli onori di casa insieme agli amministratori e consiglieri comunali. Al vicepresidente Carosso il compito di comunicare il prezzo della nocciola, fissato, come ha spiegato il dottor Piero Mollea dell’azienda Nocciole Marchisio di Cortemilia, da una commissione formata da parte istituzionale e agricola, per giungere ad un prezzo il più possibile condiviso. Tra i 360 e i 400 euro al quintale il primo prezzo dell’annata 2021: «Quest’anno è stato ancora più difficile esprimere il prezzo: abbiamo visto proprio ieri a Cortemilia partite molto eterogenee e, se le quantità sono molto basse, anche se un calo fisiologico era previsto, non ci si aspettava che fosse così importante, con un calo anche del 50% – ha detto Piero Mollea – Ma quest’anno neppure la qualità ci dà una mano, con il problema del cimiciato tutt’altro che risolto».
Dal presidente Cirio, innanzitutto i complimenti all’amministrazione comunale castagnolese e a chi opera nel settore per l’impegno continuo a favore del territorio e il richiamo a puntare sempre alla qualità: «Il contesto in cui viene fissato il primo prezzo 2021 è anche quello legato all’emergenza del Covid, che stiamo combattendo con i vaccini, in particolare in Piemonte, tra le regioni più performanti; e devo ringraziare anche il sindaco Mancuso per il grande impegno dimostrato a livello locale – ha detto Cirio – Un aspetto importante su cui dovremo lavorare è quello delle assicurazioni, non solo sul prodotto ma anche sul prezzo, così come avviene per le mele del Trentino. Il 34% della produzione mondiale delle nocciole viene consumata ad appena 14 chilometri da qui, dalla Ferrero di Alba: ecco che la qualità deve essere il nostro obiettivo e la strada della qualità porterà anche alla giusta remunerazione per tanto impegno nel lavoro». Il vicepresidente Carosso ha ricordato come il calo della produzione agricola 2021 dovuto alla siccità e che ha riguardato ad esempio anche la frutta del Cuneese, comporta minori entrate per le famiglie che lavorano in agricoltura anche per il 50%: «Il Piemonte è ricco di eccellenze: ieri eravamo ad esempio con il presidente Lanfranco, sindaco di Valfenera, proprio nel suo paese per la fiera bovina e abbiamo constatato come carni di grande eccellenza non vengono pagate nel modo giusto. Si tratta di giovani allevatori, che vanno aiutati». E il presidente Lanfranco ha parlato proprio delle eccellenze del territorio: «L’obiettivo della qualità deve valere per le nocciole così come per le tante eccellenze di cui è ricco l’Astigiano. La bellezza del nostro territorio, coltivato e reso vivo, si deve all’impegno quotidiano di chi ad esso si dedica». Insieme alla battitura del prezzo della nocciola Piemonte, la premiazione dei campioni di nocciole portate in esame alla commissione: il primo premio è andato a Luciano Borio, di Castagnole Lanze, 83 anni, con una resa di 48,80; secondo posto per Piero Varesio, terzo per Silvano Giachino, vicesindaco di Coazzolo; quindi, Luigi Trinchero, Danilo Romagnolo, Anna Cocino, Giovanni Rapalino, Gabriele Stroppiana, Franco Rivella e Francesco Cortese.