Opposizione sulle barricate in Consiglio comunale. La minoranza lamenta errori, di forma e di sostanza, nella pratica sul contestato crossodromo della Val Randolo.
«Il sindaco Francesco Marengo ha fatto votare una variante del piano regolatore in forma ‘semplificata’, per il progetto di realizzazione del campo da motocross», spiegano i consiglieri Patrizia Stefini, Carmen Gatti e Marco Crivelli che aggiungono:
«Secondo i legali da noi consultati, la variante ‘semplificata’ si può utilizzare soltanto per eventuali ampliamenti di aree a destinazione produttiva già esistenti o per interventi puntiformi, di ridotta dimensione. La stessa sentenza del Tar Marche, richiamata a sostegno in delibera dal sindaco, se letta nella sua interezza conferma il contrario ovvero quanto da noi sostenuto».
Sulla questione della variante i consiglieri di minoranza attaccano anche nel merito perché «la delibera ha previsto l’inserimento nella fascia ‘cuscinetto’, un’area non direttamente interessata dalla pista ma accanto a essa, di un terreno agricolo di proprietà comunale» considerando come un fatto «paradossale il mettere in disponibilità di un progetto ancora in fase istruttoria (infatti il precedente era stato archiviato dalla Conferenza dei Servizi), un terreno di tutti noi».
La pratica è stata approvata con cinque voti a favore e tre contrari, non dopo una lunga discussione sull’ordine del giorno della seduta: «Questa pratica così delicata è stata prima inserita, poi, improvvisamente, tolta il giorno prima del Consiglio, per ricomparire magicamente all’apertura di seduta. E ci appare penosa la scusa del sindaco ‘sarà un errore di un impiegato’» dicono i consiglieri Stefini, Gatti e Crivelli, facendo sapere che «la maggioranza era presente alla seduta con il Sindaco e solo quattro consiglieri con tre assenze. Se avessimo abbandonato l’aula la seduta non sarebbe stata valida, strada da noi non praticata per il nostro senso di responsabilità istituzionale».
Non tarda ad arrivare la replica del primo cittadino, Francesco Marengo: «Mi sento assolutamente tranquillo su tutti i rilievi fatti dalla minoranza. C’è stato un problema sull’inserimento della pratica nell’ordine del giorno, un errore del tutto materiale sul quale ho chiesto al segretario comunale di verificare se fosse inficiante nell’approvazione. Abbiamo avuto il suo parere favorevole affinché il Consiglio continuasse e così si è fatto». Sulla questione della fascia “cuscinetto”, il sindaco non ha dubbi: «La destinazione d’uso civico del terreno di proprietà comunale rimane assolutamente inalterata, bosco era e bosco resta. I nostri tecnici hanno valutato tutti gli aspetti e ci hanno dato disco verde nel procedere».
Infine, i consiglieri comunali di minoranza sollevano una questione procedurale: «A 44 giorni dalle elezioni, il Consiglio non poteva approvare delibere se non urgenti. Dopo cinque anni in cui della faccenda del motocross mai si era parlato in Consiglio, guarda caso si aspetta di essere in un periodo a ridosso delle elezioni, riservato alle delibere indifferibili e urgenti, per votare un provvedimento senza tali caratteristiche, in fretta e senza approfondirlo».
Il sindaco respinge nuovamente al mittente anche queste accuse: «La data di svolgimento del Consiglio rispetta tutte le norme perché la seduta si è tenuta entro i 45 giorni dalle elezioni. In ogni caso i consiglieri sono sempre liberi di fare ricorso nelle sedi competenti su tutto ciò che pensano non sia stato fatto correttamente».