Possono centinaia di ettari di noccioleti entrare in un piccolo fienile ristrutturato? Sì, grazie alle nuove tecnologie multimediali.
E’ tutto qui il cuore del Museo Multimediale della Nocciola presentato nei giorni scorsi dal sindaco di Castellero Roberto Campia insieme al progettista architetto Marco Maccagno ed a Mauro Valentino di Multimedia Torino che ha seguito l’allestimento tecnologico.
Progetto nato per arricchire ancora di più il piccolo paese di Castellero che, con i suoi 300 abitanti, è una Città della nocciola italiana.
Il Comune ha acquisito una cascina con annesso fienile in via Vernetto, appena sotto il Municipio, con l’intento di realizzare il Museo ma anche una sala polivalente con una cucina a norma per ospitare eventi e manifestazioni.
Un piccolo cortile separa questa struttura dallo stabile su due piani che è già a buon punto della sua ristrutturazione. Qui si concentrerà il lavoro di promozione culturale e didattica del mondo della coricoltura. Troveranno posto pochi macchinari e arnesi usati per coltivazione, raccolta e trasformazione della nocciola. Pochi, ha sottolineato l’architetto Maccagno, perchè a spiegare il peso economico e il volano occupazionale della nocciola a Castellero ci penseranno le tecnologie multimediali in grado di trasformare il Museo in un luogo interattivo dove ognuno, grazie a tablet disponibili sul posto, potranno puntare i QR code sui pannelli alle pareti per approfondire i vari aspetti legati a questo frutto.
Per questo motivo basta poco spazio: tutto sarà contenuto nei file e nei video fruibili con un “touch” sul tablet.
Tutto questo al primo piano. Al secondo si troveranno altri pannelli e una serie di sgabelli girevoli. Allestimento curioso spiegato da Valentino: «Serviranno ai visitatori che verranno dotati di visori per la realtà virtuale. Una volta indossati, sarà possibile vivere un’esperienza totalmente immersiva grazie ai video girati durante i mesi scorsi durante le fasi di coltivazione, raccolta, tostatura, trasformazione e commercializzazione della nocciola. Con una testimonial d’eccezione, ovvero Irma Brizzi direttore dell’Associazione nazionale Città della Nocciola».
Si parte con una prospettiva a volo d’uccello sul paese, realizzata grazie alle riprese da drone per poi proseguire su un rimorchio dentro un noccioleto e vedere le macchine per la raccolta all’opera a livello del terreno. Gli sgabelli girevoli servono per poter godere della visione virtuale ad ogni angolazione.
«Il museo è stato studiato come ponte tecnologico per trasmettere la memoria del passato alle nuove generazioni – ha detto il sindaco Campia – e si aggiunge alla Fiera della Nocciola, ai 18 murales dipinti sulle case del paese a tema nocciola, al gioco Nocciolando, al Sentiero della nocciola. Tutta Castellero parla della coltivazione che la contraddistingue e questo museo parlerà soprattutto alle tante scolaresche che ogni anno ci fanno visita».
Il progetto costa complessivamente intorno ai 400 mila euro, fra acquisto, ristrutturazione della cascina ed allestimenti. «Speriamo di poter far atterrare qualche finanziamento da bandi del Pnrr perchè finora si è retto sui contributi di Gal Basso Monferrato Astigiano, Ecomuseo BMA, Fondazione Cassa di Risparmio di Asti e fondi propri del Comune» sottolinea ancora il sindaco.
I lavori al Museo sono a buon punto. La sua apertura è prevista per la primavera.
Fiva Commercio
- Riccardo Santagati