L’accusa in senso ampio è di non aver tenuto conto degli agricoltori: «Nell’estate 2021, alla prima chiusura del ponte, si trovò la soluzione temporanea del transito su terreni privati, lungo un percorso parallelo alla ferrovia. Non una situazione perfetta, ma poi abbandonata, sebbene sarebbe oggi preferibile. Potremmo persino pensare di occuparcene autonomamente».
Ed è l’ex sindaco Franco Garino ad imputare al suo successore in carica, Aldo Allineri, una scarsa comunicazione sull’argomento: «Ora come ora non si sa quando chiuderanno il ponte e quanto dureranno i lavori. Se sarà per molti mesi, o addirittura un anno, renderà la vita difficile a molte persone. Si rischia di far morire il paese». Rimarca il fatto che della necessità degli interventi si sappia da molto tempo: «Secondo me c’è stata negligenza da parte di tutti gli attori coinvolti».
Dal canto suo, però, il primo cittadino Allineri rimanda al mittente le critiche: «Fin dalla prima notizia del contributo ministeriale che rende possibile il cantiere, abbiamo lavorato a lungo con gli uffici della Provincia di Asti. Ne abbiamo parlato in consiglio comunale e in tutte le comunicazioni, telefoniche e digitali, mentre la segnaletica temporanea si può vedere anche a Nizza». Il sindaco si dice consapevole dei disagi che la chiusura, e il suo rinvio, comporteranno:
«Abbiamo chiesto all’impresa di iniziare solo quando materiali e squadra fossero stati completi. La conclusione dei lavori è prevista per luglio, e si tratta di un atto necessario, nell’ottica di migliorare la sicurezza del paese: l’ultimo restauro risale agli anni ‘50». Allineri dichiara inoltre di stare già valutando forme di trasporto tramite volontari di persone che avessero necessità e aiuti per le attività che dalla situazione dovessero ricevere danni economici. Chiusura e inizio lavori sono attesi in settimana.